La decisione

Processo Lande desolate, inutilizzabili gran parte delle intercettazioni: per la Dda erano fondamentali

L’operazione vorrebbe dimostrare presunti atti illeciti nella realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza, dell’impianto sciistico di Lorica (Lorica ski) e dell’aviosuperficie di Scalea 

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di Antonio Alizzi
7 ottobre 2022
07:10

L’orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione, meglio conosciuto come Sentenza Cavallo, circa l’utilizzabilità o meno delle intercettazioni derivanti da un altro procedimento, fa un’altra vittima illustre. Nella giornata del 6 ottobre 2022, il tribunale collegiale di Catanzaro, rifacendosi ai principi giurisprudenziali sul tema in questione, ha dichiarato inutilizzabili buona parte delle intercettazioni individuate dalla Dda di Catanzaro come fonti di prova contro gli imputati del processo Lande desolate.

Parliamo dell’indagine originariamente antimafia, ma che di antimafia ha ben poco, se non un’accusa debole nei confronti di Giorgio Ottavio Barbieri, già riconosciuto innocente del reato di associazione mafiosa, nell’ambito del procedimento Frontiera, la cui sentenza assolutoria è passata in giudicato (così come quella del suo braccio destro Massimo Longo).


Lande desolate, era stata, inoltre, la causa dei guai giudiziari dell’ex governatore della Calabria, Mario Oliverio, coinvolto nell’inchiesta e sottoposto inizialmente a un obbligo di dimora nel comune di San Giovanni in Fiore, per un’iniziale ipotesi di reato di abuso d’ufficio sostituita poi dall’ipotesi di corruzione, ma entrambe le contestazioni sono completamente naufragate nel processo svoltosi in abbreviato, dove Oliverio è stato pienamente assolto da tutte le accuse, tanto che la Dda di Catanzaro ha ritenuto di non fare appello. Notizia data in esclusiva nel 2021 dalla nostra testata.

Oggi Lande desolate è un processo monco di tante captazioni tra gli attuali imputati, la maggior parte provenienti dal procedimento Frontiera, quello contro la cosca dei Muto di Cetraro, e in minima parte da Piazza Bilotti, l’indagine sempre della Dda di Catanzaro sulla stabilità o meno della grande opera pubblica realizzata sotto la gestione di Mario Occhiuto.

Anche a Piazza Bilotti, i giudici collegiali, questa volta di Cosenza, avevano dichiarato inutilizzabili tantissime intercettazioni, facendo venir meno una gran parte delle contestazioni. Ora tocca a Lande desolate, l’operazione che ambisce a dimostrare come siano stati compiuti presunti atti illeciti per la realizzazione di Piazza Bilotti, dell’impianto sciistico di Lorica (Lorica ski) e dell’aviosuperficie di Scalea, da parte di Giorgio Ottavio Barbieri in concorso con gli altri imputati, tra amministratori, dirigenti locali e regionali. Anche in questo caso, le difese hanno colto nel segno, avendo ricevuto dalla Sentenza Cavallo un assist praticamente a porta vuota, che il tribunale di Catanzaro ha inteso applicare in tutti i suoi passaggi.

Ricordiamo che a processo si trovano Gianluca Guarnaccia, Carmine Guido, Rosaria Guzzo, Pasquale Latella, Damiano Francesco Mele, Carlo Cittadini, Vincenzo De Caro, Ettore Della Fazia, Marco Oliverio, Gianbattista Falvo, Giorgio Ottavio Barbieri, Marco Trozzo, Francesco Tucci e Luigi Giuseppe Zinno.

Nel collegio difensivo, invece, troviamo gli avvocati Antonio Ingrosso, Nicola Carratelli, Ugo Celestino, Stefania Ingrosso, Tiziano Gigli, Vincenzo Adamo, Franco Sammarco, Giuseppe Malvasi, Filippo Cinnante, Angelo Pugliese, Andrea Onofrio e Nicola Rendace. La prossima udienza è stata fissata nel 2023, quando in aula si presenterà un operatore di polizia giudiziaria che riferirà sulle intercettazioni rimaste a disposizione dell’accusa.

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