I giudici di secondo grado di Catanzaro confermano la bontà dell’impianto accusatorio della Dda. Rideterminate alcune pene, per Francesco Ciliberti continuazione con la sentenza Reset
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La Corte d’Appello di Catanzaro, presieduta da Antonio Giglio, ha emesso la sentenza di secondo grado del processo “Valle dell’Esaro”, inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro - nella persona del pubblico ministero antimafia Alessandro Riello - e condotta dalla Squadra Mobile di Cosenza nei comuni di Roggiano Gravina, Tarsia, Spezzano Albanese, San Lorenzo del Vallo, Terranova da Sibari, Castrovillari, San Marco Argentano e Acri. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero fatto parte, a vario titolo, di una rete dedita al narcotraffico nella Valle dell’Esaro.
Rilevante l’assoluzione di Antonio Giannetta dal capo 1
Punto centrale del verdetto è l’assoluzione di Antonio Giannetta (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese) dall’accusa di partecipazione all’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico (capo 1), contestazione per cui in primo grado era stato definito il presunto “broker” del gruppo legato ai Presta di Roggiano Gravina. La Corte lo ha condannato soltanto per una singola cessione di stupefacenti, rideterminando la pena a 5 anni e 6 mesi di reclusione e 21mila euro di multa.
I giudici Antonio Giglio, Carlo Fontanazza e Barbara Saccà hanno ridisegnato in parte il quadro sanzionatorio, dichiarando numerose prescrizioni, alcune assoluzioni dal capo 1 e rideterminando le pene residue.
Narcotraffico a Roggiano Gravina, le assoluzioni per il capo 1
La Corte assolve per non aver commesso il fatto (capo 1, associazione a delinquere dedita al narcotraffico) i seguenti imputati:
- Augusto Cardamone
- Domenico Cesare Cardamone (condannato solo per il capo 3 a 3 anni e 4 mesi)
- Gianpaolo Ferraro
- Roberto Eugenio Gallo
- Antonio Giannetta
- Antonio Orsini
Prescrizioni e rideterminazioni di pena
Numerosi capi di imputazione relativi a singole cessioni di droga (art. 73) sono stati dichiarati estinti per prescrizione, con riduzioni delle pene per:
- Armando Antonucci (15 anni e 5 mesi)
- Lorenzo Arciuolo (6 anni e 8 mesi)
- Alessandro Avenoso (6 anni e 9 mesi)
- Rocco D’Agostino (6 anni e 8 mesi)
- Damiano Diodati (6 anni e 8 mesi)
- Cristian Ferraro (13 anni e 4 mesi)
- Michele Fusaro (6 anni e 8 mesi)
- Giovanni Garofalo (6 anni e 9 mesi)
- Remo Graziadio (6 anni e 8 mesi)
- Erik Grillo (6 anni e 8 mesi)
- Mauro Marsico (6 anni e 8 mesi)
- Filippo Orsino (6 anni e 8 mesi)
- Antonio Pacifico (6 anni e 8 mesi)
- Giuseppe Palermo (6 anni e 8 mesi)
- Vincenzo Santamaria (6 anni e 8 mesi)
- Mario Sollazzo (15 anni e 11 mesi)
- Raffaele Sollazzo (6 anni e 8 mesi)
La posizione di Francesco Ciliberti
Per Francesco Ciliberti, la Corte riconosce la continuazione con la sentenza Reset del GIP di Catanzaro del 19 dicembre 2024 e ridetermina la pena complessiva a 18 anni e 4 mesi di reclusione, disponendo l’immediata liberazione, essendo cessata la misura cautelare (se non detenuto per altra causa). Condanne confermate per gli imputati:
- Sergio Cassiano (6 anni e 9 mesi)
- Giuseppe Ferraro (6 anni e 10 mesi)
- Fabio Giannelli (6 anni e 10 mesi)
- Luigi Gioiello (6 anni e 8 mesi)
- Francesco Iantorno (cl. ’78) (6 anni e 9 mesi)
- Francesco Iantorno (cl. ’84) (6 anni e 8 mesi)
- Roberto Iantorno (10 anni e un mese)
- Attilio Martorelli (10 anni)
- Massimo Orsini (7 anni)
- Mario Palermo (13 anni e 4 mesi)
- Marco Patitucci (10 anni)
- Antonio Domenico Postorivo (10 anni e un mese)
- Antonio Presta (23 anni e 10 mesi)
- Giuseppe Presta (15 anni e 3 mesi)
- Roberto Presta (collaboratore di giustizia) (8 anni e 10 mesi)
- Giovanni Sangineto (6 anni e 10 mesi)
Gli imputati sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Maurizio Nucci, Enzo Belvedere, Angela Carnovale, Luigi Caravelli, Ferruccio Mariani, Giuseppe Manna, Francesco Boccia, Marcello Manna, Luca Donadio, Giuseppe Bruno, Giuseppe De Marco, Alessandro Diddi, Angiolino Franco, Pierluigi Pugliese, Carlo Esbardo, Franco Locco, Gianpiero Calabrese, Mario Scarpelli, Luca Acciardi, Giuseppe Fioramante e Osvaldo Rocca.

