La nave Geo Barents di Medici senza frontiere ha raggiunto lo scalo calabrese. Tra i volontari anche giovani dal Belgio. Secondo le testimonianze dei profughi, uomini armati hanno minacciato le persone sul gommone e hanno sparato in aria, facendo cadere in acqua oltre 70 persone
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In porto a Reggio Calabria la nave Geo Barents di Medici senza frontiere. Sbarcano 85 migranti di cui 37 minori non accompagnati. La nave inizialmente destinata al porto Crotone è stata poi, per le condizioni metromarine sfavorevoli, assegnata ieri al porto di Reggio Calabria.
Sul molo di Ponente del porto di Reggio, presidiato dalle forze dell’ordine, ormai è operativo un hotspot (è stata infatti chiusa la palestra della scuola media dismessa Boccioni di Gallico fino ad alcuni mesi fa adibita a centro di prima accoglienza) realizzato da Prefettura e Comune. Qui i migranti attenderanno i trasferimenti.
Due tensostrutture (10 per 24 metri), sei moduli bagno e quattro moduli docce per la prima accoglienza che che già nelle scorse settimane ha ospitato migranti sbarcati a Roccella e a Lampedusa e dove solo una settimana fa sono arrivati a bordo della Humanity 170 migranti, di cui 43 uomini, una donna e 26 minori non accompagnati.
Ieri la prefettura ha allertato la macchina dell’accoglienza. In attività mediatori e operatori delle Ong e le volontarie e i volontari del Coordinamento diocesano sbarchi della Croce Rossa. Questi ultimi hanno in gestione l’hotspot.
Tra i volontari anche tre giovani provenienti dal Belgio e diretti alle isole Eolie. Cloe, Sophie e Charles sono ospiti della parrocchia di San Biagio a Gallico. Per le condizioni meteo stanno sostando a Reggio prima di riprendere il viaggio e hanno voluto condividere oggi questa esperienza di accoglienza.
La Questura si occupa del fotosegnalamento e dell’identificazione. Alle visite mediche provvede il personale dell’Usmaf, ufficio di Sanità marittima, aerea e di frontiera. Si tratta del quarto sbarco al porto di Reggio Calabria nel 2024 in uno stesso frangente in cui gruppi di migranti sono sbarcati anche a Roccella, sempre nel reggino, e anche a Vibo.
L’intervento
Si è trattato di un’attività di soccorso molto delicata, eseguita nel Mediterrano ieri mattina, quando l’equipaggio della Geo Barents «è stato testimone di una nuova tragedia nel Mediterraneo centrale. Mentre stava raggiungendo un gommone in difficoltà per soccorrere le persone a bordo, ha trovato sulla scena un’imbarcazione veloce, con persone armate a bordo.
Le persone sopravvissute e tratte in salvo, in totale 83 uomini e minori non accompagnati, hanno riferito che 29 donne e bambini erano stati in precedenza intercettati dopo essere stati minacciati con le armi. Secondo le loro testimonianze, uomini armati hanno minacciato le persone sul gommone e hanno sparato in aria, facendo cadere in acqua oltre 70 persone.
La nostra équipe ha portato in salvo tutte le persone che erano in acqua e a bordo del gommone, mentre l’altra imbarcazione veloce si è allontanata con 29 donne e bambini a bordo. Gli 83 uomini e ragazzi salvati sono ora a bordo della Geo Barents in stato di disperazione, poiché i loro familiari (donne e bambini) sono stati respinti con forza in Libia». E’ quanto riferisce Medici senza Frontiere.