Lo scontro

Rimborsopoli a Cosenza, l’ex collaboratore di Occhiuto lo denuncia: «Mi ha calunniato»

VIDEO | Il sindaco querelato da Giuseppe Cirò nell'ambito della vicenda delle creste sui rimborsi in Comune. Nei prossimi giorni il tribunale dovrebbe mettere in calendario l'udienza preliminare

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di Salvatore Bruno
29 luglio 2021
11:00

Si alza il livello dello scontro tra Giuseppe Cirò e Mario Occhiuto, principali protagonisti della indagine sulla rimborsopoli a Palazzo dei Bruzi finita sotto la lente di ingrandimento della Procura di Cosenza, in procinto di formulare i capi di imputazione a carico del sindaco e del suo ex segretario, oltre che di due funzionari dell'ufficio economato. Sono tutti accusati a vario titolo di truffa, falsità materiale e peculato.

Da denunciante a indagato

L'inchiesta ha avuto origine dalla denuncia depositata nel marzo 2017 proprio da Mario Occhiuto, che solo allora avrebbe scoperto le irregolarità commesse dal suo collaboratore nel riscuotere i rimborsi per le missioni istituzionali. I successivi accertamenti della guardia di finanza avevano poi fatto emergere un mucchio di false ricevute utili a rendicontare spese per missioni mai effettuate oppure costate meno di quanto risultasse dalla documentazione prodotta. Giuseppe Cirò ha sempre sostenuto di non aver mai intascato un centesimo per sé e di aver consegnato i soldi ricavati dalle truffe al sindaco. Dichiarazioni che gli sono costate anche alcune querele per calunnia. Ma adesso proprio Cirò ha depositato un'analoga querela per calunnia nei confronti del sindaco, ritenendo che la chiamata in correità di Mario Occhiuto supporti la propria versione dei fatti.


I motivi della querela

«Ho depositato in Procura querela per calunnia nei confronti del sindaco Mario Occhiuto. E l’ho fatto ora per un motivo specifico - afferma Giuseppe Cirò - Sono stato querelato nel 2017 da lui, ed a seguito di questa querela sono stato indagato e sono stato interrogato dagli inquirenti. Ho fornito la mia versione supportata anche da documentazione. Ho sempre rispettato il lavoro della magistratura senza mai rilasciare dichiarazioni o raccogliere provocazioni. Quando però il sindaco è passato da denunciante ad indagato nello stesso procedimento e la Procura della Repubblica di Cosenza ha notificato anche a lui, insieme ad altri, l'avviso della conclusione delle indagini nello stesso procedimento sorto a seguito della sua querela, è stato evidente che mi ha calunniato denunziandomi. È così che per tutto ciò ho denunciato per calunnia il sindaco Mario Occhiuto». Nei prossimi giorni il tribunale dovrebbe mettere in calendario l'udienza preliminare.

Giornalista
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