Sanità, gli idonei vanno in Procura: «Stop alle attività illecite delle Asp»

Attraverso l’organizzazione sindacale Si Cobas, si rivolgono direttamente al procuratore Gratteri chiedendo di accertare eventuali responsabilità sul mancato scorrimento delle graduatorie 

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di Redazione
13 maggio 2020
23:06

In merito ai precari della sanità, i sindacati presentano un esposto alla Procura di Catanzaro e al procuratore Nicola Gratteri.  In una nota stampa, a firma dello Si Cobas, organizzazione sindacale intercategoriale, i rappresentanti della sigla  spiegano: «Da sei mesi ci stiamo occupando della vicenda amministrativa e burocratica riguardante le assunzioni degli idonei, inseriti nelle graduatorie di cui in oggetto e che sono formate da circa mille lavoratori della sanità calabrese. Quest’ultimi, sono distribuiti nelle categorie di: dirigenti biologi, infermieri, operatori sanitari, tecnici e applicati della sanità.

La situazione degli idonei

Questi lavoratori - pur avendo partecipato a regolari concorsi pubblici banditi dalle Asp e Ao regionali, ed avendo legittimamente acquisito la qualità di idonei (che li rende di fatto abili a professare da subito nei ruoli sopraindicati presso le aziende ospedaliere dislocate nel territorio calabrese, che attualmente detengono le graduatorie concorsuali aperte ed in attesa di scorrimento) - rimangono bloccati in una perenne, vana attesa di un’assunzione che non arriva ed anzi si vedono puntualmente scavalcare da personale che lavora con contratti a termine, non qualificato come gli idonei, ma costantemente posto nella condizione di lavoro precario».


«Irregolarità da parte delle Asp e Ao»

Il Si Cobas, in questi mesi «ha monitorato l’andamento della situazione degli idonei calabresi, ed ha registrato una serie di irregolarità formali ed atti amministrativi illeciti, posti in essere dalle Asp e dalle Ao calabresi, che avrebbero dovuto seguire le direttive esecutive del commissario Saverio Cotticelli, che incaricato di far rispettare la regolarità delle procedure nel rispetto della legge,  doveva imporre lo scorrimento delle graduatorie degli idonei, con precedenza assoluta e prioritaria rispetto ad ogni altra analoga categoria di lavoratori della sanità».

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Contestata l'azione del commissario Zuccatelli

Contestata anche l’azione del commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli, nominato per le Aziende ospedaliere di Catanzaro e l’Asp di Cosenza che nei giorni scorsi «aveva chiesto un parere tecnico ed ufficiale alla Funzione pubblica presso il Consiglio dei Ministri inerentemente al Ministero della Sanità, per ottenere quindi, una disposizione certa e definitivamente incontestabile per il prolungamento del periodo contrattuale del personale sanitario precario, peraltro con contratto scaduto al 30 aprile 2020; in modo da far accumulare i 36 mesi di attività lavorativa, ed il raggiungimento dei requisiti previsti per la stabilizzazione di questi stessi precari.

Ma la Funzione pubblica con nota chiarificatrice – si specifica nel documento- stabilisce ed ordina il blocco del periodo di prolungamento di attività lavorativa per questi lavoratori. Nonostante ciò, il commissario Zuccatelli sta continuando ad assumere il personale precario prolungando il periodo di attività lavorativa con contratti a termine».

 

«In conclusione – si legge infine nell’atto -  si chiede alla Procura visti i fatti e le documentazioni fornite, di intervenire immediatamente per bloccare le attività illecite e le irregolarità amministrative poste in essere dalle Asp ed alle Ao della Regione Calabria. Ed infine di attuare le disposizioni amministrative ed esecutive per il regolare scorrimento delle graduatorie degli idonei».

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