Sequestro di persona e usura, blitz contro la ‘ndrangheta in Veneto: 33 arresti

Tra le accuse mosse agli indagati anche associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio, estorsione e emissione di fatture inesistenti

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di Redazione
12 marzo 2019
08:34
Carabinieri e Guardia di finanza
Carabinieri e Guardia di finanza

È in corso una vasta operazione contro la 'ndrangheta in Veneto, dove i carabinieri di Padova e la guardia di Finanza di Venezia stanno eseguendo 33 misure di custodia cautelare. Il blitz è coordinato dalla Procura distrettuale antimafia di Venezia. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio, usura, sequestro di persona, estorsione e emissione di fatture inesistenti.

 


Gli affari delle cosche

L'operazione di questa notte ha portato al sequestro di oltre 20 milioni di euro oltre ai 33 arresti. Non ci sono politici implicati. Lo hanno reso noto il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, e i vertici padovani di carabinieri e guardia di finanza. Proprio la Provincia euganea era il punto di partenza di una organizzazione conosciuta come "Grande Aracri" di Cutro (Crotone), che si era insediata anche a Treviso, Vicenza e Venezia. Dagli iniziali 'affari' attraverso droga e prostituzione, che servivano al riciclaggio, l'organizzazione attraverso prestiti a tassi usurari progressivamente, anche con minacce e violenze, acquisiva piccole imprese in difficoltà per poi, attraverso false fatturazioni, riciclare denaro e creare fondi neri.

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