La Procura aveva chiesto la condanna a 2 anni di reclusione per l’ex responsabile del 118, per un dirigente della Regione Calabria e per i due direttori della società
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Il Tribunale di Catanzaro ha pronunciato sentenza di assoluzione nei confronti di Eliseo Ciccone, Salvatore Lopresti, Leano Bertola e Monica Mazzei, accusati del reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, con la formula perché il fatto non sussiste.
Il procedimento penale scaturisce da una inchiesta della Procura di Catanzaro e all’epoca dei fatti riscosse un notevole clamore mediatico per il coinvolgimento del dirigente del settore reti dell'emergenza-urgenza e reti tempo-dipendenti del dipartimento Salute della Regione Calabria, Salvatore Lopresti, (difeso dagli avvocati Ermenegildo Massimo Scuteri ed Andrea Alvaro), del direttore della centrale operativa 118 dell'Asp di Catanzaro e del servizio elisoccorso regionale, Eliseo Ciccone, (difeso dall'avvocato Nunzio Raimondi), del direttore commerciale e flotta Sud Europa BackocK international, Monica Mazzei, (difesa dagli avvocati Gildo Ursini e Alessia Spilmann), del responsabile commerciale Babckock Italia, Leano Bertola, (difeso dagli avvocati Gildo Ursini ed Eliana Saporito).
In particolare gli imputati vennero accusati di aver turbato «il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando di gara relativo all'affidamento del servizio di elisoccorso regionale, al fine e con l'effetto di condizionare la scelta del contraente da parte della Regione Calabria in favore della Inaer Aviation Italia spa (poi trasformata in Babckock MCS Italia Spa)». Particolarmente elevato il valore dell’appalto: oltre 100 milioni di euro.
Al termine della propria requisitoria, la Procura aveva richiesto la condanna di tutti gli imputati alla pena di 2 anni di reclusione e 500 euro di multa. Nel giudizio si sono altresì costituiti parte civile la Regione Calabria, la società Elitaliana e la società Elilombarda le quali hanno chiesto, a vario titolo, la condanna al risarcimento del danno di tutti gli imputati. Nel corso del processo, iniziato nell'anno 2020 e durato trentasei pubbliche udienze è emersa con chiarezza l'estraneità di tutti gli imputati al grave addebito elevato dall'Ufficio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Con la sentenza di oggi tutti gli imputati sono stati assolti, come si è detto, con ampia formula.
Al termine dell'udienza, gli avvocati Scuteri, Ursini, Alvaro, Spilman, Saporito e Raimondi hanno commentato la sentenza: «Esprimiamo viva soddisfazione per l'esito del processo che ha riabilitato l'illibatezza e la professionalità di tutti gli imputati, messe a repentaglio da un'iniziativa giudiziaria, anche in sede cautelare, oggi sconfessata in sede dibattimentale».

