Sanità

I primi passi di Azienda Zero: rimediare a software che non comunicano con le piattaforme nazionali e dati trasmessi poco e male

Sotto la gestione Miserendino si mira a recuperare il gap che preclude alla Calabria i fondi. In un paio di mesi anche l'accentramento dei concorsi

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di Luana  Costa
22 aprile 2024
06:15
Il commissario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino
Il commissario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino

Ingegnere informatico e specialista nei processi di digitalizzazione. Non poteva che partire da qui l’opera di accentramento delle funzioni oggi in mano al nuovo commissario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino. Servizi informatici, monitoraggio lea e coordinamento e gestione dei flussi informativi, è questa la prima aggregazione di funzioni passata sotto l’egida dell’ente di governance, area in cui storicamente la Calabria sconta un grave ritardo.

Aziende satelliti

Aziende sanitarie e ospedaliere come tanti satelliti, ciascuna dotata di procedure e applicativi tecnico-amministrativi frammentati e disomogenei con risultati non troppo apprezzati a Roma. Vittima principale di questo deficit “comunicativo” il conseguimento dei punteggi lea, utili - oltre che a mappare l’effettivo grado di erogazione dei servizi assistenziali sul territorio – anche ad accedere ai fondi premiali.


Inadempienze "virtuali"

Preclusi finora alle casse regionali per inadempienze, reali o “virtuali”. Un esempio concreto delle conseguenze del disallineamento dei dati sono le attività veterinarie: sulla carta carenti in Calabria nonostante la regolare trasmissione dei flussi alla piattaforma ministeriale da parte delle aziende locali.

Assenza di comunicazione

Una discrasia generata dall’assenza di un sistema in grado di comunicare con la piattaforma nazionale e che sarebbe stata superata attraverso l’installazione di una interfaccia software. Altro esempio è l’applicativo di accettazione e dimissione dei pazienti, anche qui disomogeneo con non poche difficoltà nella resa organica del dato. Si lavora, insomma, prioritariamente ad una omogeneizzazione delle procedure informative creando piattaforme uniche a valenza regionale.

Il gap informativo

Infatti, prima di avviarsi verso una più serrata strutturazione dell’ente di governance – che richiederà necessariamente del tempo non foss’altro perché alcune funzioni si portano dietro anche personale e dotazione finanziaria – si procede a recuperare almeno il gap informativo. Un allineamento della sfasatura oggi esistente tra attività svolte e quante effettivamente o correttamente comunicate; come avvenuto per l’assistenza domiciliare integrata che ha permesso alla Calabria l’accesso ai fondi del Pnrr pur restano nei bassifondi della classifica nazionale.

Personale, poco

In questa fase pesa ancora la penuria di personale, Azienza Zero si regge attualmente sulle sole gambe dei pochi “temporanei utilizzi” disposti dalla precedente gestione e poi prorogati, circostanza che costringe anche l’attuale commissario a muoversi in un raggio d’azione piuttosto limitato. Non ne ha fatto mistero, a colloquio con i sindacati ha infatti ammesso di esser costretto a ricoprire più ruoli e funzioni, condizione che però non dovrebbe durare ancora e a lungo, così come i temporanei utilizzi.

Secondo step

La tabella di marcia, nella sua seconda fase, prevede infatti la centralizzazione delle procedure di reclutamento di personale, finora funzione delegata prima all’Asp di Cosenza e poi a quella di Catanzaro. In questo caso servirà un po’ più del poco personale per ora in forza all’ente e proprio per questa ragione richiederà più tempo. Un paio di mesi, è la stima. Con la definizione del fabbisogno di personale ed eventualmente il via ai primi concorsi centralizzati, e non più delegati.

Giornalista
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