Colpo di scena

Taurianova Capitale del libro 2024, i sindaci delle città perdenti chiedono al ministro di annullare tutto

I primi cittadini di Trapani, San Mauro Pascoli, Tito e Grottaferrata hanno inviato una nota al dicastero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano chiedendo la sospensione del concorso in polemica con l'esito a favore del comune calabrese

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di R. C.
13 febbraio 2024
15:47
Gennaro Sangiuliano
Gennaro Sangiuliano

Assume i connotati dello scontro politico la decisione di designare Taurianova capitale del libro 2024. I sindaci delle quattro città finaliste al concorso (Trapani, San Mauro Pascoli, Tito e Grottaferrata) hanno inviato una nota al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, chiedendo un incontro urgente e la sospensione in autotutela della procedura di proclamazione.

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In mattinata, la prima a prendere posizione in polemica con la designazione di Taurianova, era stata Luciana Garbuglia, sindaco di San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì-Cesena, che si è detta «scioccata» dalla decisione della giuria che avrebbe scelto una città «che non ha neppure una biblioteca».


Intanto, continuano ad arrivare le congratulazioni della politica calabrese e non solo, ma quasi esclusivamente da esponenti del centrodestra e, in particolare, dai rappresentanti nazionali e calabresi della Lega.

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«Preservare la trasparenza, l'imparzialità e l'integrità del concorso Capitale del Libro 2024 nel rispetto delle normative previste dalla legge», scrivono nella nota, inviata al ministro Sangiuliano, i quattro sindaci chiedendo un incontro urgente e la sospensione in autotutela della procedura di proclamazione

Nei giorni scorsi, prima della proclamazione, il sottosegretario della Lega, Claudio Durigon aveva annunciato la designazione di Taurianova città vincitrice, basandosi su un'anticipazione ricevuta dal sindaco Roy Biasi. «La richiesta - scrivono i sindaci - è motivata dalla necessità di garantire la riservatezza degli atti istruttori, inclusi i verbali della commissione (presieduta da Pierfranco Bruni) fino alla pubblicazione ufficiale del decreto e della delibera del Consiglio dei ministri».

«Confidiamo - concludono - che il ministro recepirà la richiesta, assicurando il rispetto delle regole e dei principi che regolamentano il concorso».

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