Sono 32 le persone alle quali è stata notificata la chiusura indagini nell’ambito dell’inchiesta Grecale che contempla la presenza di un’associazione per delinquere, all’interno dell’università Magna Graecia di Catanzaro, che avrebbe commesso gravi illeciti nella gestione di due laboratori con cavie vive (detti stabulari) all’interno dell’ateneo. Illeciti che avrebbero visto la partecipazione dell’ex rettore, Giovambattista De Sarro, di professori universitari, veterinari dell’Asp di Catanzaro e anche il presidente dell’organismo preposto al benessere degli animali (Opba), Domenico Britti. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, maltrattamento di animali, uccisione di animali, corruzione, falso, false informazioni al pm.

L’inchiesta

Nell’inchiesta si parla del crudele trattamento riservato ai topolini cavie da laboratorio, in alcuni casi “smaltiti” con decapitazione senza anestesia.
Anche la temperatura alla quale devono essere tenuti i roditori, per esempio, va mantenuta tra 20 e 24 gradi. Questo perché animali sottoposti a procedure con temperature diverse danno risposte sperimentali diverse. All’università Magna Graecia di Catanzaro d’estate il clima era così caldo e d’inverno così freddo, a causa degli impianti di condizionamento guasti, che si sospettano morie di topi causate delle temperature impervie.
In sostanza – si legge tra i brogliacci dell’indagine Grecale – il danno causato dal maltrattamento sugli animali è duplice: da un lato si causa una inutile sofferenza sugli animali, dall’altro si rischia di falsare l’attendibilità di una ricerca perché la cavia sottoposta a stress non risponde in maniera attendibile alla sperimentazione.

Verso l’archiviazione due posizioni

Sono state stralciate e vanno verso l’archiviazione le posizioni di Valeria Maria Morittu, docente per la Scuola di Farmacia e Nutraceutica dell’università, inizialmente accusata di essere partecipe dell’associazione, e Anna Procopio che era accusata di favoreggiamento personale.

Un nuovo indagato

All’elenco delle persone raggiunte da chiusura indagini si aggiunge, rispetto all’ordinanza di misure cautelari, il nominativo di Teresa Ferrazzo, sperimentatrice accusata, insieme ad Angelo Lavano, responsabile scientifico del progetto di ricerca, e Natalia Malara, sperimentatrice, di uccisione di animali.

Gli indagati

La chiusura indagini, vergata dal procuratore Salvatore Maria Curcio, dall’aggiunto Giulia Pantano e dal sostituto Saverio Sapia, è stata notificata a
Pierino Anastasio,
Domenico Britti,
Giuseppe Caparello,
Maria Caparello,
Cristina Carresi,
Fabio Castagna,
Velia Cassano,
Rita Citraro,
Luciano Conforto,
Donato Cosco,
Nicola Costa,
Carmen De Caro,
Giovambattista De Sarro,
Teresa Ferrazzo,
Luca Gallelli,
Ciro Indolfi,
Elzbieta Janda,
Angelo Lavano,
Antonio Leo,
Giovanni Lo Prete,
Natalia Malara,
Vincenzo Mollace,
Vincenzo Musolino,
Ernesto Palma,
Nicola Perrotti,
Anselmo Poerio,
Emilio Russo,
Federica Scarano,
Pierfrancesco Tassone,
Daniele Torella,
Giuseppe Viscomi,
Domenico Voci.

Tante associazioni animaliste chiederanno di costituirsi parte civile

Sono 16 le associazione e istituzioni riconosciute come parti offese che potrebbero costituirsi parti civili:

Il Ministero della Salute,
l’Università Magna Graecia di Catanzaro
Stop Animal Crimes Italia
Organizzazione internazionale Protezione Animali
LNDC Animal Protection APS
Partito Animalista Italiano
LEAL Lega Antivivisezionista ODV
Ufficio Garante Diritti Animali
Ente Nazionale Protezione Animali
Lega Antivivisezione ETS
Animal Law Italia Ets
LAC - Lega per l’abolizione della caccia ODV ETS
Nucleo Operativo Guardie Ecozoofile
Vita da Cani ODV
Animal Liberation ODV
Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente