Nuove leve

Atti intimidatori, armi e droga nel Reggino: arrestati undici giovani - NOMI

VIDEO | Misure cautelari eseguite nelle province di Reggio Calabria e Latina. Le indagini, coordinate dalla Procura di Palmi e da quella dei minori della città dello Stretto, sono state avviate dopo i colpi di pistola esplosi contro la casa di una donna che era stata testimone di un'aggressione

33
di Redazione
22 marzo 2023
07:03

Undici arresti, di cui sette in carcere e quattro agli arresti domiciliari. È scattata questa mattina all'alba, nelle province di Reggio Calabria e Latina, l'operazione "Nuove leve". I carabinieri della Compagnia di Palmi hanno dato esecuzione a due ordinanze applicative di misure cautelari personali,  emesse dal Gip presso il Tribunale di Palmi e dal Gip presso il Tribunale dei minori di Reggio Calabria, nei confronti di undici persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di danneggiamento aggravato, detenzione abusiva di armi e munizionamento, comuni e da guerra, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

I nomi degli arrestati

«Un gruppo di giovani in grado di accedere ai mercati illegali, nel circuito delle armi e sostanze stupefacenti», scrive il gip di Palmi Francesca Mirabelli che, su richiesta del procuratore Emanuele Crescenti, ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare. L'elemento centrale del gruppo sarebbe Tommaso Oliveri, 20 anni, di Seminara, nei confronti del quale il gip Concettina Garreffa ha emesso un'ordinanza di arresto su richiesta del procuratore di minori di Reggio Calabria Roberto Di Palma. Per i magistrati, Oliveri è «una vera e propria giovane leva della criminalità locale». In carcere sono finiti anche Rocco Lombardo (24 anni di Sinopoli), Michele Lombardo (27 anni di Seminara), Gabriele Lombardo (25 anni di Melicucco), Fidia Mesiano (21 anni di Melicuccà), Elio Arcangelo Morfea (28 anni di Sinopoli) e Francesco Violi (43 anni di Palmi). Arresti domiciliari, invece, per Giuseppe Oliveri (32 anni di Seminara), Angelo Lombardo (37), Giony Quaranta (21) e Samuele Quaranta (20) tutti e tre di Cinquefrondi.


L'origine delle indagini

L’indagine, coordinata dalla Procura di Palmi, diretta da Emanuele Crescenti, dalla Procura dei minori di Reggio Calabria, diretta da Roberto Placido Di Palma, scaturisce dall’attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Palmi da novembre 2021 ad agosto 2022, avviata a seguito di un danneggiamento con colpi di arma da fuoco avvenuto presso l’abitazione di una donna di Seminara.

La vicenda inizia però ancora prima, a fine ottobre 2021, quando i carabinieri di Seminara, a seguito di un'aggressione subita da un uomo di 59 anni e dai suoi figli minori, hanno denunciato alla Procura di Palmi un gruppo di ragazzi individuato soprattutto grazie alla collaborazione di una signora del posto, che era stata testimone della rissa avvenuta proprio sotto la sua abitazione, in grado di riconoscerne gli autori e di fornire i filmati della sua videosorveglianza. Durante l'aggressione, la donna avrebbe anche cercato verbalmente di convincere gli aggressori a desistere, ricevendo però chiare minacce da parte di alcuni di loro. 

La "punizione" per la donna che li aveva riconosciuti

Pochi giorni dopo, la stessa donna è stata oggetto di danneggiamenti da parte, secondo gli investigatori, di Tommaso Oliveri e Rocco Lombardo i quali avrebbero esploso 18 colpi di pistola contro la sua abitazione. Da qui le immediate indagini poste in essere alla ricerca degli autori dai militari dell’Arma volte ad accertare anche il presunto collegamento con il precedente fatto delittuoso. 

Le indagini e la ricostruzione del gruppo

L'inchiesta ha consentito di individuare i due presunti responsabili del danneggiamento e di ricostruire il gruppo composto, per lo più, da soggetti tra i 19 e i 30 anni. Si tratta di giovani che, secondo gli inquirenti, potevano contare anche sull'appoggio di conoscenti e parenti di rilievo criminale e che riuscivano a reperire armi e droga con estrema facilità. Grazie a messaggi, foto e video che gli indagati si scambiavano su Whatsapp, estrapolati dal cellullare di Oliveri, infatti, gli investigatori sono riusciti a scoprire che la baby gang avrebbe avuto disponibilità non solo di pistole e fucili ma anche di kalashnikov.

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top