«Sono arrivato nel Vibonese la sera del 4 settembre, qualche giorno prima dell’insediamento ufficiale. Ho alloggiato sulla costa e la prima cosa che ho fatto è stata andare al mare. E beh, l’acqua era un po’, come dire, “sporchina”. Il giorno successivo non vi dico neppure cosa ho trovato…». Se la prima impressione è quella che conta, non si può dire che sia stata molto buona quella che ha avuto il nuovo comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Antonio Parillo. Un episodio forse marginale rispetto al lavoro che l’attende nella provincia calabrese a più alta concertazione ‘ndranghetistica, ma di certo un promemoria efficace per quello che sarà l’altro fronte sul quale continueranno a muoversi i carabinieri di Vibo: la lotta ai reati ambientali e la salvaguardia della risorsa turistica.

Parillo, che oggi si è presentato alla stampa, prende il posto di Luca Toti, che a luglio è andato via per assumere un nuovo e prestigioso incarico nell’ufficio di gabinetto del ministro della Difesa. Una vacatio di circa due mesi durate i quali a guidare l’Arma a Vibo è stato il tenente colonnello Simone Puglisi, comandante del Reparto operativo.

Campano, con un lungo curriculum alle spalle, Parillo sa bene cos’è la mafia, che ha affrontato in tutte le sue declinazionali, da Cosa nostra in Sicilia, alla Camorra in Campania, fino alla più potente e globale organizzazione criminale esistente, la ‘ndrangheta appunto, che ormai è anche e forse soprattutto un florilegio di “colletti bianchi”.

«’Ndrangheta e poteri forti vanno insieme - dice Parillo - perché tra di loro, e lo dicono i provvedimenti giudiziari, esiste un rapporto di amorosi sensi, uno serve all'altro e ciascuno di loro persegue il fine ultimo della crescita. Ma i poteri forti, prima di essere corrotti da obiettivi criminali, erano poteri puliti e legittimi». Come dire: stanarli non è facile. Si confondono, si mescolano a quella parte sana della società: «A noi il compito di individuare e perseguire chi ha tradito il proprio mandato sociale e istituzionale».

Tanto lavoro è stato già fatto e la strada è tracciata. Parillo non smette di rimarcarlo, ringraziando in particolare chi l’ha preceduto: «Il testimone lasciato dal colonnello Toti costituisce un’importante eredità, frutto dei significativi risultati conseguiti e rappresenta un solido punto di partenza per il lavoro che ci aspetta». Al suo fianco ci sarà il nuovo comandante della Compagnia carabinieri di Vibo Valentia, il capitano Manuel Grasso.

Il periodo iniziale sarà di ambientamento. «Il colonnello Puglisi - afferma il nuovo comandante - mi accompagnerà nella conoscenza dei fenomeni che caratterizzano questo territorio. Ma vi assicuro che ho già fatto i compiti a casa…».

Ma per un territorio come quello vibonese non c’è vero riscatto, non c’è successo duraturo contro l’illegalità, se non c’è anche una efficace condivisione di questi obiettivi con la parte sana della società. «Credo che qualsiasi azione per essere realmente efficace debba essere aderente alle istanze dei cittadini, sono loro che determinano il reale fabbisogno di una comunità – conclude Parillo -, perché sono i primi portatori delle esigenze che noi dobbiamo soddisfare. Ma chiunque non rappresenterà le proprie esigenze non potrà poi lamentarsi del fatto che noi non siamo stati in grado di dare risposte». Da qui anche un appello alla stampa: «Aiutateci a comprendere meglio il territorio e le sue esigenze, così saremo più efficaci».