Si svolgerà oggi pomeriggio l'autopsia sul corpo di Martina Piserà e del bimbo che portava in grembo. Lo ha disposto la Procura di Vibo Valentia che ha aperto un fascicolo di inchiesta sul decesso della 32enne di Pizzo deceduta all'alba di domenica dopo aver scoperto che il cuore del piccolo, al settimo mese di gestazione, non batteva più. Un dramma immane per la sua famiglia ma anche per l'intera provincia.

La doppia tragedia si è consumata ieri mattina, quando Martina, accompagnata dal marito Alberto La Scala, giunge al Pronto soccorso di Vibo in preda a fortissimi dolori al petto. Martina, peraltro, - riferiscono i familiari - era già stata accompagnata ben quattro volte, nelle settimane precedenti, in ospedale, per dolori al torace, ma era stata dimessa. L'ultimo controllo lo aveva effettuato con il suo medico di fiducia, che non aveva riscontrato alcun problema gestazionale, lo scorso 30 aprile.

La tragedia all'alba di domenica, quando, sottoposta a nuova ecografia, Martina scopre che il cuore del suo bambino non batte più. Disperata, attende dunque di dare alla luce il bambino senza vita, ma anche il suo cuore cede e risultano vani tutti i tentativi di rianimarla.

L'indagine penale al momento non vede nessun indagato. Il procuratore di Vibo Camillo Falvo ha precisato che il suo ufficio intende esaminare l'intera cartella clinica sequestrata dal Pm Eugenia Belmonte prima di effettuare eventuali iscrizioni. Ovviamente sarà fondamentale l'esito dell'autopsia, cui parteciperà anche il medico legale incaricato dalla famiglia della giovane.

«Quanto avvenuto è una vicenda umanamente molto brutta - ha dichiarato il procuratore Falvo ai nostri microfoni - dispiace sia per la ragazza che il bimbo che portava in grembo. Ai familiari va il nostro cordoglio. Ci siamo attivati immediatamente per capire cosa sia successo. Stiamo esaminando gli atti, nel pomeriggio sarà effettuata l'autopsia sul corpo di Martina per verificare eventuali responsabilità. Per il momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati, perché la donna ha avuto diversi contatti con vari medici della struttura sanitaria. Dobbiamo valutare».
Falvo ha poi precisato che la Procura terrà conto anche dell'indagine interna avviata dall'Asp di Vibo.