L’indagine

Vibo Valentia, sequestro da oltre 5 milioni di euro per sei imprenditori accusati di bancarotta fraudolenta

Interdizione dalla professione per tre persone: i provvedimenti sono stati eseguiti dai militari della Guardia di finanza. Società e negozi sono stati affidati a un amministratore nominato dal tribunale per salvaguardare i lavoratori

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di Redazione
12 dicembre 2023
10:15

Sequestro da oltre 5 milioni di euro e interdizione dall’esercizio della professione imprenditoriale. A dare esecuzione al provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata da Camillo Falvo, i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza.

Tre le persone colpite dalle ordinanze di applicazione di misure cautelari personali – con il divieto di esercitare attività economiche per 6 mesi – mentre per 6 persone è arrivato il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per circa 5 milioni di euro, nonché del capitale sociale e del complesso aziendale di una società operante nel settore del commercio al dettaglio e di un'altra che si occupa di locazione immobiliare.


Ai destinatari del provvedimento cautelare viene contestato, nella loro veste di amministratori di fatto e di diritto, il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia unitamente alla Sezione di Polizia giudiziaria, hanno permesso di appurare un organizzato «sistema di società», realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, finalizzata a proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa.

Segnalati all’autorità giudiziaria anche alcuni membri, pro tempore, degli organi sociali di un istituto di credito che hanno posto in essere diverse operazioni bancarie irregolari, aggravando il dissesto della società fallita, che all’epoca dei fatti si trovava già in precarie condizioni finanziarie.

Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati a un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e dell’utenza.

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