La nostra è una terra dove il divino si manifesta in ogni respiro: qui la fede non è solo religione, ma un modo di essere, un legame profondo tra l’uomo, la terra e il trascendente
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La Calabria è una terra dove il divino si manifesta in ogni respiro. Non è solo nei santuari scolpiti nella roccia o nei monasteri avvolti dal silenzio, ma nel fruscio dei boschi dell’Aspromonte, nel canto delle onde sullo Ionio, nelle cime severe della Sila che sembrano vegliare come sentinelle di eternità. Qui, al confine tra Europa e Oriente, la spiritualità è un’eredità viva: incisa nelle pietre millenarie, custodita nei codici bizantini, celebrata nelle processioni che danzano tra cielo e terra.
Questo non è un semplice viaggio tra luoghi di culto, ma un pellegrinaggio interiore, un invito a scoprire l’anima della Calabria, dove il sacro si intreccia con la natura, la storia e l’umanità. È un cammino per chi cerca bellezza, pace e un dialogo silenzioso con l’infinito.
Una terra abbracciata dal divino
Culla di civiltà e crocevia di culture, la Calabria è stata plasmata da monaci bizantini, eremiti latini e fervorose devozioni popolari. Ogni grotta sacra, ogni icona, ogni festa di paese è una pagina di un libro spirituale scritto nei secoli. Qui, la fede non è solo religione, ma un modo di essere, un legame profondo tra l’uomo, la terra e il trascendente.
Visitare la Calabria mistica significa immergersi in un mosaico di tradizioni, silenzi e visioni, dove ogni passo è un incontro con il sacro.
I santi che hanno illuminato la Calabria
San Francesco di Paola (1416–1507)
Nato a Paola, sul litorale tirrenico cosentino, Francesco fu un eremita e mistico che consacrò la sua vita alla preghiera, alla penitenza e alla carità. Figlio di contadini devoti, mostrò fin da ragazzo una spiritualità straordinaria, ritirandosi in una grotta per meditare. Fondatore dell’Ordine dei Minimi, predicava l’umiltà e il digiuno perpetuo, guadagnandosi il titolo di “Taumaturgo” per i suoi miracoli. La sua vita, segnata da gesti di amore per i più deboli, lo rese un simbolo di speranza. Il Santuario di San Francesco a Paola, incastonato in una valle rigogliosa, è un luogo di pace che riflette la sua semplicità. La basilica, con il suo chiostro decorato, custodisce reliquie del santo, mentre la grotta del suo eremitaggio e una cascata sacra invitano al raccoglimento. Ogni anno, migliaia di pellegrini vi giungono per pregare e trovare conforto.
San Bruno di Colonia (1030–1101)
Monaco tedesco e fondatore dell’Ordine certosino, San Bruno cercò in Calabria un rifugio per la sua vita di contemplazione. Nel 1091, accolto dal normanno Ruggero I, si stabilì nell’Altopiano delle Serre, fondando la Certosa di Santo Stefano del Bosco, il primo monastero certosino d’Italia. La sua spiritualità, basata sul silenzio e la solitudine, trasformò la zona in un’oasi di preghiera. La Certosa di Serra San Bruno, ancora abitata dai monaci, è immersa in boschi di faggi e abeti, dove il silenzio è quasi tangibile. Le mura bianche del monastero, il campanile che svetta tra gli alberi e il profumo di resina creano un’atmosfera di pace assoluta. Il Museo della Certosa, accanto al complesso, racconta la vita di San Bruno e l’austera bellezza della regola certosina, offrendo uno sguardo su un mondo sospeso tra terra e cielo.
San Nilo da Rossano (910–1004)
Nato a Rossano, cuore della Calabria bizantina, San Nilo fu un monaco, poeta e asceta che incarnò la spiritualità dell’Oriente cristiano. Cresciuto in un’epoca di scambi tra Bisanzio e l’Occidente, fondò comunità monastiche e, più tardi, il monastero di Grottaferrata nel Lazio. La sua vita fu un ponte tra culture, segnata da studio, preghiera e amore per la bellezza divina. A Rossano, il Museo Diocesano custodisce il Codex Purpureus Rossanensis, un evangeliario del VI secolo con miniature su pergamena purpurea, patrimonio Unesco e testimonianza della ricchezza culturale della città. La Cattedrale di Rossano, con l’icona achiropita della Madonna (non dipinta da mano umana), è un luogo di devozione che emana un’aura di mistero e sacralità.
Sant’Angelo d’Acri (1669–1739)
Lucantonio Falcone, noto come Sant’Angelo, nacque ad Acri, nel Cosentino, in una famiglia umile. Dopo un’infanzia segnata da dubbi e due tentativi falliti di vita religiosa, trovò la sua vocazione come frate cappuccino. Divenne un predicatore infuocato, capace di toccare i cuori con parole semplici e gesti di carità verso i più poveri. Canonizzato nel 2017 da Papa Francesco, è ricordato come il “santo della gioia”. Il Santuario di Sant’Angelo ad Acri, situato nel centro storico, è un luogo di pellegrinaggio dove si respira la sua eredità di fede e compassione. La chiesa, con il suo altare barocco e le reliquie del santo, è un invito a riflettere sulla forza della semplicità.
Natuzza Evolo (1924–2009)
Fortunata Evolo, affettuosamente chiamata “Mamma Natuzza”, è una figura contemporanea che ha lasciato un’impronta indelebile nella Calabria moderna. Nata a Paravati, nel Vibonese, in una famiglia povera, era analfabeta ma dotata di doni mistici straordinari: bilocazioni, visioni di Gesù, della Madonna e degli angeli, dialoghi con i defunti e, durante la Settimana Santa, emostigmate che lasciavano sul suo corpo “scritte di sangue” in lingue a lei sconosciute, come latino e greco. Madre di cinque figli, accolse migliaia di persone nella sua casa, offrendo conforto, preghiere e parole di speranza con un’umiltà disarmante. Negli anni ’80, seguendo una visione mariana, fondò la Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, un’opera di carità e spiritualità. Dopo la sua morte, il 1° novembre 2009, Paravati è diventata un santuario laico, con una grande chiesa consacrata nel 2017, una cappella che custodisce la sua tomba, un centro per ritiri spirituali e una casa per anziani. Il processo di beatificazione, avviato nel 2019 e concluso nel 2023, ha rafforzato il culto di Natuzza, che attira pellegrini soprattutto a maggio, per la Madonna di Fatima, e il 1° novembre. La sua presenza sembra ancora aleggiare tra le colline di Paravati, in un’atmosfera di pace e accoglienza.
Luoghi dello spirito: itinerari per il cuore
1. Santuario di San Francesco di Paola (Cs)
Arroccato a 178 metri sul mare, nella parte alta di Paola, il santuario è un gioiello di spiritualità immerso in una valle di ulivi e querce. La basilica, con il suo chiostro affrescato, custodisce reliquie di San Francesco e opere d’arte che narrano la sua vita. La grotta dove il santo pregava, scavata nella roccia, è un angolo di silenzio che invita alla meditazione. La cascata vicina, avvolta da muschio e leggende, aggiunge un tocco di magia. Ogni anno, il 2 aprile, la festa del santo richiama migliaia di fedeli in un tripudio di preghiere e canti.
2. Certosa di Serra San Bruno (Vv)
Nel cuore delle Serre Calabresi, la Certosa di Serra San Bruno è un rifugio per l’anima. Circondata da boschi di abeti e faggi, le sue mura bianche emergono come un faro di pace. I monaci certosini, fedeli alla regola di San Bruno, vivono in solitudine e preghiera, rendendo il silenzio una presenza viva. Il Museo della Certosa, situato accanto, espone manoscritti, paramenti e ricostruzioni della vita monastica, offrendo uno sguardo su un mondo di contemplazione. La passeggiata nei sentieri circostanti, tra ruscelli e aria pura, è un’esperienza di rinnovamento spirituale.
3. Santuario della Madonna di Polsi (Rc)
Nascosto a 862 metri nell’Aspromonte, il Santuario della Madonna della Montagna di Polsi è un luogo di culto antico e potente. Fondato nel 1144 dopo il ritrovamento di una croce da parte di un pastore, unisce la spiritualità cristiana a elementi bizantini e precristiani. La statua della Madonna, venerata in una chiesetta circondata da montagne selvagge, è al centro di pellegrinaggi che culminano a settembre con processioni, canti e offerte votive. Il percorso per raggiungerlo, tra sentieri e paesaggi aspri, è un viaggio nell’anima della Calabria più remota.
4. Santuario della Madonna di Capocolonna (Kr)
Vicino a Crotone, questo santuario sorge accanto all’unica colonna superstite del tempio dorico di Hera Lacinia, unendo la storia greca al culto mariano. La Madonna Nera, custodita nella chiesetta affacciata sul mare Ionio, è venerata come protettrice dei marinai. Ogni maggio, la processione notturna che porta l’icona dal centro di Crotone al santuario è un evento di grande emozione, con migliaia di fedeli che camminano sotto le stelle. Il panorama marino e l’eco dell’antichità rendono il luogo indimenticabile.
5. Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore (Cs)
Fondata nel XII secolo da Gioacchino da Fiore, teologo e mistico che influenzò il pensiero medievale, l’Abbazia Florense è un capolavoro di arte e spiritualità. Le sue linee sobrie, il chiostro silenzioso e gli affreschi sbiaditi raccontano visioni profetiche e una fede che guarda al futuro. Situata nella Sila, tra paesaggi di pini e laghi, è un luogo di riflessione che invita a esplorare il legame tra natura e divino.
6. Eremo di Monte Stella (Vv)
Sul Monte Poro, questa grotta sacra dedicata alla Madonna è un angolo di pace immerso nella natura. Le pareti di roccia, levigate dal tempo, e il suono del vento che attraversa la macchia mediterranea creano un’atmosfera di contemplazione. La grotta, legata a culti mariani antichi, è meta di pellegrini che cercano silenzio e preghiera. La vista sul Tirreno, con le Isole Eolie all’orizzonte, aggiunge una dimensione di infinito.
7. Santuario di San Domenico a Soriano Calabro (Vv)
Famoso per il miracolo del 1640, quando un quadro di San Domenico apparve misteriosamente, questo santuario è un centro di devozione popolare. La chiesa barocca, con il suo altare ornato e le reliquie del santo, è avvolta da un’atmosfera di fervore. Le feste di settembre, con processioni e canti tradizionali, trasformano Soriano in un palcoscenico di fede e folklore, dove il profumo di incenso si mescola a quello dei dolci calabresi.
8. Santuario della Madonna della Grotta – Praia a Mare (Cs)
Scavato in una grotta calcarea sul Tirreno cosentino, questo santuario rupestre è un capolavoro di natura e spiritualità. La statua della Madonna, posta in una nicchia illuminata da candele, è legata a leggende di apparizioni mariane. Le stalattiti che pendono dal soffitto e il suono dell’acqua che gocciola creano un’atmosfera mistica. La processione di agosto, con barche addobbate che solcano il mare, è un omaggio alla Vergine e alla bellezza della costa.
9. Paravati – Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime (Vv)
Il complesso fondato da Natuzza Evolo a Paravati è un santuario moderno che pulsa di spiritualità. La Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, consacrata nel 2017, accoglie i fedeli con la sua architettura sobria e luminosa. La cappella con la tomba di Natuzza è un luogo di preghiera intima, dove i pellegrini lasciano fiori e messaggi. Il centro di spiritualità e la casa per anziani riflettono la missione di carità della mistica. Le celebrazioni di maggio e del 1° novembre, con rosari e canti mariani, trasformano Paravati in un faro di speranza.
Tradizioni vive: il battito della Calabria
La fede in Calabria è un’esperienza collettiva, un abbraccio che unisce generazioni. Ogni borgo celebra il suo santo patrono con processioni, canti e feste che intrecciano sacro e profano. La Varia di Palmi, patrimonio Unesco, è un’imponente celebrazione della Madonna della Lettera,
con una struttura sacra portata a spalla tra fuochi d’artificio e preghiere. A Nocera Terinese, la
Processione dei Vattienti è un rito viscerale di penitenza, con i fedeli che si flagellano in memoria della Passione. La Festa della Madonna di Polsi, nell’Aspromonte, vede pellegrini affrontare sentieri montani per rendere omaggio alla Vergine, in un mix di devozione e canti arcaici.
Un invito al viaggio
La Calabria mistica non è una meta, ma un’esperienza che cambia chi la vive. È un cammino tra santuari scavati nella roccia, icone che sussurrano storie, silenzi che parlano al cuore. Qui, il sacro non è reliquia, ma presenza viva, un richiamo che risuona tra il mare e le montagne, tra il vento e le preghiere.