Cosenza, la dottrina di don Carlo De Cardona in una mostra della biblioteca nazionale

VIDEO | La cerimonia inaugurale presenziata dal vescovo di Cassano Francesco Savino: «L'attualità del suo pensiero può offrire risposte di senso alla crisi del Cristianesimo e alla crisi sociale e politica del tempo pandemico»

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di Salvatore Bruno
7 giugno 2021
22:55

Il Vescovo di Cassano, monsignor Francesco Savino, ha tenuto a battesimo nella Biblioteca Nazionale di Cosenza, l'apertura della mostra bibliografica realizzata da Annamaria Santoro sulla figura di don Carlo De Cardona, nell'ambito di una delle numerose iniziative organizzate in occasione dei 150 anni dalla nascita del sacerdote.

Attuatore della Rerum Novarum

L'esposizione potrà essere visitata tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 13, fino al 18 giugno. Autentico interprete della dottrina sociale ed attuatore in Calabria dei principi introdotti dalla Rerum Novarum promulgata da Papa Leone XIII, il suo pensiero continua ad essere di grande attualità in un momento di profonda crisi economica e valoriale.


Risposte profetiche alla crisi

L'allestimento è stato curato da Annamaria Santoro. «De Cardona dà risposte profetiche a due questioni di estrema attualità: la crisi dell'esperienza cristiana e la crisi sociale e della politica entrambe acuite dal tempo pandemico e anche post-pandemico - ha detto monsignor Francesco Savino - Oggi, dobbiamo interrogarci sulla crisi del Cristianesimo scandita dallo svuotamento delle chiese. Dobbiamo chiederci se la ragione non sia da ricercare nel fatto che lo abbiamo ridotto ad una filosofia, una ideologia, una teoria, una etica mentre dobbiamo riscoprirlo come l'incontro con Cristo che ti cambia la vita».

L'uomo al centro

«Oggi De Cardona ci direbbe: innamoratevi di Gesù, perché Gesù è la risposta di senso alla domanda dell'esperienza cristiana. E poi De Cardona ha avuto una intuizione: quella di mettere l'uomo al centro. Ha capito che le disuguaglianze sociali e il divario di cittadinanza si combattono mettendo in campo una economia di comunione, una economia civile dove al centro c'è la persona e non lo sfruttamento della persona. Ha improntato la sua vita ad una duplice fedeltà: al cielo e quindi a Dio, al Vangelo, a Cristo e alla terra ovvero a quella parte di mondo più fragile, più impoverita e marginale».

Tre sezioni dedicate al sacerdote

Sono intervenuti inoltre il direttore della Biblioteca Nazionale di Cosenza, Massimo De Buono e il rettore dell’Universitas Vivariensis Demetrio Guzzardi. La mostra è articolata in tre settori. «Abbiamo cercato subito di mettere in evidenza la ricchezza del patrimonio bibliografico relativo al percorso storico, sociale ed economico contemporaneo al sacerdote - ha spiegato la curatrice Annamaria Santoro - Una seconda sezione è interamente dedicata a De Cardona come sacerdote e politico mentre una terza l'abbiamo dedicata a coloro i quali hanno seguito questa sua irruenta innovazione, scaturita dalla Rerum Novarum e da quello che aveva respirato negli ambienti romani e cosentini. Caposaldo per lui era stato monsignor Camillo Sorgente, Vescovo che lo volle a tutti i costi al suo fianco nella diocesi cosentina. De Cardona ha vissuto il vangelo guardando ai poveri, agli scartati, agli emarginati e lui è sempre stato al loro fianco nell'assolvimento di una dupice missione: amare Dio e amare gli uomini».

Giornalista
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