VIDEO | La kermesse si è svolta nel centro storico e ha visto la partecipazione dei componenti delle associazioni "Rranjët arbëreshë”, "Shpresa jonë” e del duo composto da don Francesco Santo e Mariateresa Torchia
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Quella dell’Arbëria è una storia antica. Partita da lontano, oltre cinque secoli fa, dall’altra sponda del mar Ionio e capace di trasferire le proprie radici nel Mezzogiorno d’Italia. È la trama di un popolo che ha trovato il coraggio di chiamare “casa” un territorio fino ad allora sconosciuto. È la vicenda di un gruppo di albanesi che, in più migrazioni, hanno raggiunto il sud Italia fondando nuove comunità o ripopolando vecchi borghi e portandosi dietro tradizioni, usi e costumi tuttora riscontrabili nei centri arbëreshë. Una storia importante, meritevole di essere conosciuta, ma costretta a fare i conti con i segni lasciati dal tempo e con la fragilità di essere minoranza in un mondo sempre più globalizzato.
Per custodire e salvaguardare il patrimonio ereditato dall’Albania, a Caraffa, comunità di origine albanese della provincia di Catanzaro, si è tenuta recentemente la seconda edizione del festival "Sinfonia Arbëreshe" promosso dall'associazione "Rranjët Arbëreshe” in collaborazione con l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Sciumbata.
L'evento, che si è tenuto nel centro storico della piccola comunità del Catanzarese, in piazza Scanderbeg, ha visto la partecipazione dei componenti dell'associazione promotrice dell'iniziativa, dell'associazione "Shpresa jonë” di Vena di Maida e del duo composto da don Francesco Santo e Mariateresa Torchia. I protagonisti della manifestazione si sono esibiti con canti e balli della tradizione arbëreshë dando modo al pubblico presente di soffermarsi sulla ricchezza del patrimonio culturale ereditato dall'Albania e custodito orgogliosamente nei comuni dell’Arbëria.
Ad introdurre la serata sono stati i saluti del primo cittadino di Caraffa Antonio Sciumbata, del vice sindaco Luigi Ciambrone, del presidente del consiglio comunale di Caraffa con delega alla cultura Serena Notaro, del presidente dell’associazione "Rranjët Arbëreshe” Consuelo Fimiano, del presidente dell’associazione "Shpresa jonë” Domenico Casalinuovo e del presidente del consiglio comunale di Maida Francesca Gigliotti. A collaborare per la buona riuscita dell’iniziativa è stato anche il direttivo della Pro-loco di Caraffa coordinato dal presidente Roberto Lorusso.