Il progetto

La Villa Romana di Casignana diventa un laboratorio a cielo aperto

VIDEO | Grazie ai fondi Pnrr con il progetto Tech4You le università calabresi lavoreranno per la conservazione e la valorizzazione del grande patrimonio culturale del complesso archeologico locrideo

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di Tonino Raco
17 settembre 2023
20:52

La Villa Romana di Casignana, nella Locride, uno dei siti archeologici di epoca romana più importanti in Italia, apre i suoi spazi alla ricerca in occasione del progetto Tech4You: un’opportunità resa possibile grazie ai fondi Pnrr e che mette in campo le risorse e la sinergia delle università calabresi, con l’Università della Calabria come capofila. Un progetto triennale improntato al green che ha l’obiettivo, tramite una serie di analisi e sperimentazioni e con l’utilizzo di moderne tecnologie e di sistemi di monitoraggio d’avanguardia, di creare le migliori soluzioni per la conservazione del sito, tenendo conto dell’impatto nel tempo dei cambiamenti climatici. 

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«Questa è un’opportunità grandissima soprattutto di identità culturale - ha spiegato Mauro La Russa, professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’università della Calabria -  questo sito per la regione Calabria è un simbolo importantissimo perché rappresenta una delle bellezze principali a livello di mosaici che abbiamo in Italia. Ma soprattutto è l’occasione per un momento di dialogo e confronto molto interessante perché abbiamo qui cinque studenti di dottorato, ognuno con expertise diverse: biologi, geologi, chimici e ingegneri che lavoreranno insieme, sullo stesso sito, sviluppando un filone di ricerca comune ma con approcci completamente differenti».


La presentazione del progetto, avvenuta proprio all’interno dell’affascinante cornice della Villa Romana, si è svolta alla presenza del sindaco di Casignana Rocco Celentano, del prof. Mauro La Russa e del professore Ordinario di archeologia Maurizio Paoletti, della delegata alla Cultura per il Comune di Casignana Agata Mazzitelli, dell'ingegnere Antonio Crinò e dei dottorandi dell’Unical; con questi ultimi che hanno già avuto modo di raccogliere importanti informazioni sul complesso archeologico nonché di prelevare campioni biologici da sottoporre a sperimentazioni nei laboratori dell’università prima di fare ritorno sul sito.

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Un’occasione preziosa quindi per preservare e valorizzare un importante patrimonio culturale che negli anni non può che crescere e continuare a stupire. «Casignana, per i prossimi tre anni, sarà un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove questi ragazzi andranno a lavorare - ha commentato il prof La Russa -, sarà un ponte tra la nostra università ed il Comune di Casignana che ci tengo a ringraziare, perché ci ha aperto le porte ormai da un po' di anni».

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