Maverick Lo Bianco, da Vibo Marina alla conquista del cinema italiano

Giovane e determinato il ragazzo delle Marinate sogna il mondo dello spettacolo sin dall'infanzia. Dopo anni di gavetta l'occasione arriva con il film "Non seguirmi"

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di Monica La Torre
10 gennaio 2020
15:53

Non poteva immaginarlo, Maverick Lo Bianco, che il cinema che aveva inseguito con così tanta determinazione sin dalla primissima età su e giù per l’Italia lo avrebbe di fatto sorpreso sulla soglia di casa. Su quel lungomare di Vibo Marina dove era vissuto dall’età di nove anni. Ma il destino, specie quello degli artisti, a volte gioca strani scherzi: a dimostrazione di una fortuna tanto benevola quanto beffarda. Anche in questa bella storia. 

“Non seguirmi”

“Non seguirmi”, questo il titolo del lungometraggio che probabilmente ha impresso la svolta decisiva alla carriera dell'attore calabrese, è il titolo del film prodotto da Ermelinda Maturo e Anna Rita Santoro con la regia di Alessandra Izzo e Alessandro Febo. Un’opera cinematografica che tratta di violenza sulle donne e femminicidio, girato in due città italiane, Roma e Vibo Valentia, con una terza stagione di riprese, all’estero, in arrivo. La pellicola, che vede Lo Bianco tra i protagonisti, sarà presentata in un’unica soluzione il prossimo anno, ma nel frattempo sono già disponibili delle anteprime, ed un primo corto che anticipa il progetto ha fatto la sua comparsa all’ultimo Festival di Cannes.


Il sogno di una vita

Maverick è un ragazzo ambizioso e sicuro, che in futuro vorrebbe approdare oltreoceano, proseguire i suoi studi negli Usa. Questo, però, non prima di aver raggiunto il successo anche in Italia, sia per ripagare la famiglia dei sacrifici fatti e della fiducia riposta in lui, sia per avere l’opportunità di veicolare un’immagine della regione più rosea della vulgata di sempre: quella cioè di una terra dove chi si impegna riesce a realizzare i propri sogni.

Da Vibo a Bologna

Come nasce questa gran fame di successo, questa voglia di emergere? Il ragazzo sembra avere il cinema già nel nome, Maverick, imputabile al film Top Gun, e a quel Tom Cruise che era entrato prepotentemente nell’immaginario delle teen degli anni '80, compresa la mamma del ragazzo: tanto da scegliere l'idolo della sua adolescenza per il nome del figlio. Trasferitosi con la famiglia a Bologna, Lo Bianco inizia prestissimo a coltivare la sua più grande passione: la recitazione. E dopo le prime esperienze scolastiche, decide di frequentare i corsi del teatro comunale di Budrio.

Tra scuola e teatro

Le idee di Maverick si chiariscono sempre di più, parallelamente con la sua determinazione a sfondare nel cinema: tanto da spostarsi ogni settimana su Roma dall’Emilia, per poter fruire di laboratori più specializzanti. I primi tempi (siamo ancora negli anni delle scuole medie), viaggia accompagnato dal padre: ma ben presto impara a muoversi in completa autonomia. E già tredicenne si impegna a trovare le prime agenzie che sostengono nella sua gavetta.

«Non ascoltare chi ti scoraggia»

«Non ho mai dato ascolto a chi voleva scoraggiarmi – racconta –, anzi. Sin da ragazzino, ogni critica mi era di stimolo, mi dava la carica per andare avanti». Un impegno che lo porta ad ottenere prima delle parti all’interno dei videoclip di J- AX, Brunori SaS, The Kolors. E subito dopo, ai casting Netflix, Rai Cinema e Mediaset».

La svolta? In Calabria

Nel frattempo, però, qualcosa si muoveva anche nella sua terra: «Ho notato ad un certo punto che anche la Calabria si stava aprendo al cinema: ed alla fine, è stato proprio nella mia regione che sono riuscito a ottenere una parte come co-protagonista in “Non seguirmi”». Obiettivo del ragazzo, far sì che questa finestra apertasi sul mondo del grande cinema rimanga aperta ancora a lungo.

Giornalista
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