L'opera dell'avvocato catanzarese è stata presentata a Simeri Crichi nel corso di un dibattito ricco di spunti di riflessione e di emozioni profonde. Toccanti le testimonianze di Francesco Galeota e Roberto Cosentino, genitori di bambini venuti a mancare troppo presto
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Sono pagine che il tempo lo affrontano per capirlo meglio. Che tentano di scorgere un senso, un significato, in mezzo alla confusione e al corso imponderabile degli eventi. Pagine che non restano bianche di fronte al dolore ma che si riempiono di contenuti per attraversarlo, scavarci dentro, nel tentativo di scorgere un taglio di luce, uno spiraglio di speranza, nel buio della sofferenza.
Nell'antica e suggestiva Chiesa Collegiata di Santa Maria dell'Itria di Simeri Crichi si è tenuta recentemente la presentazione del nuovo romanzo dell'avvocato catanzarese Felice Foresta “L’arcobaleno di Marisol”, edito da Luigi Pellegrini Editore. A promuovere l'evento è stata l’amministrazione comunale di Simeri Crichi in collaborazione con le parrocchie San Nicola di Bari e Santa Maria Assunta.
Un libro che, con delicatezza e nello stesso potenza, parla di una delle prove più difficili, per alcuni la peggiore, presentate dall'esistenza: sopravvivere alla morte di un figlio. L'opera segue la storia di Marisol, una bambina della Francia meridionale venuta a mancare in tenera età. Ma il romanzo trova la sua più profonda e autentica ragione di ispirazione nella vicenda straziante della piccola Martina Galeota di Simeri Crichi, scomparsa a soli 6 anni.
Presenti all'evento, moderato dal giornalista Filippo Coppoletta, sono stati l'autore de "L'arcobaleno di Marisol" Felice Foresta, il parroco di Simeri Crichi Don Francesco Cristofaro, il sindaco di Simeri Crichi Davide Zicchinella ed il presidente della Fondazione "Il Coraggio dei bambini" Alessandro Cannolicchio. Nel corso della serata si sono inserite le testimonianze di Francesco Galeota e di Roberto Cosentino, accomunati dal destino di aver perso un figlio troppo presto. Ad arricchire la presentazione del romanzo sono state le letture di alcuni passi del libro a cura di Mario Sei e gli intermezzi musicali di Peppe Fonte.
Una serata, per molti versi, diversa dalle altre. Capace di sospendere il luccichio delle cose superflue, lontane dalla realtà che conta, e spingere i presenti ad interrogarsi sul mistero della vita e sull'epilogo inevitabile della morte. Un'occasione per rapportarsi con la propria forza ed i propri limiti, per piangere e sorridere in faccia al presente.