Aumenti salariali, maggiori tutele, formazione e un deciso rafforzamento della legalità sono i cardini dell’ipotesi di accordo per il contratto dei metalmeccanici siglato da Federmeccanica e Assistal insieme ai sindacati Fim, Fiom e Uilm. L’intesa è arrivata dopo una trattativa serrata di quattro giorni e una vertenza durata diciassette mesi, caratterizzata da oltre quaranta ore di sciopero. Riguarda un milione e mezzo di lavoratori in Italia, tra cui circa sedicimila in Calabria, e definisce le regole del prossimo triennio in un settore strategico per l’economia nazionale.

La parte economica prevede un aumento complessivo di 205 euro nell’arco dei quattro anni di vigenza contrattuale, con 107 euro sui minimi retributivi da distribuire tra il 2026 e il 2028 e 28 euro già riconosciuti nel giugno del 2025. Crescono anche i flexible benefits, che passano da 200 a 250 euro l’anno, raggiungendo nel periodo compreso tra il 2021 e il 2028 una quota complessiva di 1750 euro netti per ogni addetto.

L’intesa interviene inoltre sull’organizzazione del lavoro con l’estensione a 96 ore annue dell’orario plurisettimanale, utile a bilanciare in modo più uniforme i carichi produttivi, e con l’innalzamento a centoventotto ore del limite complessivo tra plurisettimanale e straordinario. Aumentano anche i permessi collettivi, che passano da cinque a sette giorni l’anno, con una conseguente riduzione dei permessi individuali.

Calabrone: «Lotta ai contratti pirata»

Il segretario regionale della Fiom Calabria, Umberto Calabrone, esprime una valutazione positiva dell’accordo, sottolineando il ruolo rafforzato delle rappresentanze sindacali unitarie, in particolare rispetto ai temi delle pari opportunità. «Sì – conferma – è un contratto che garantisce e rafforza il ruolo delle RSU, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento sui temi delle pari opportunità, ponendo sempre maggiore attenzione a un settore in profonda trasformazione e caratterizzato da un crescente impegno sul fronte della rappresentanza di genere».

Per il leader dei metalmeccanici calabresi è quindi «un contratto che punta a rafforzare la legalità e la trasparenza, anche negli appalti privati, attraverso un costante confronto con le RSU, con l’obiettivo di contrastare i contratti pirata». «Un contratto – spiega al nostro network - che aumenta i salari e assicura tutele rispetto agli eventuali incrementi inflattivi. Un accordo che offre risposte concrete in termini di diritti, formazione, sicurezza e retribuzione, ma che al tempo stesso parla a un Paese che ha un urgente bisogno di politiche industriali capaci di garantire un futuro alla manifattura italiana».

Sindacati nazionali soddisfatti per l’accordo

Anche i vertici nazionali di Fim, Fiom e Uilm definiscono l’accordo un buon contratto che rafforza tutele e potere d’acquisto. Sottolineano come la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, l’aumento delle retribuzioni e l’avvio della sperimentazione sulla riduzione dell’orario rappresentassero obiettivi centrali della piattaforma sindacale e siano stati effettivamente raggiunti. Nel complesso, l’intesa cerca un equilibrio tra la necessità delle imprese di preservare competitività in un contesto segnato da dazi, caro energia e instabilità geopolitica e l’esigenza dei lavoratori di avere certezze, diritti e prospettive più solide.