Sconto del 25% sulla tassa dei rifiuti per le famiglie con Isee inferiore a 9.530 euro o inferiore a 20mila euro per le coppie con almeno 4 figli a carico. Lo stabilisce il Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che rinnova, per il 2026, l’agevolazione per i contribuenti che si trovano in condizioni economiche disagiate.

In Italia i possibili beneficiari sono oltre 4 milioni, in Calabria questa misura di sostegno interessa 235mila famiglie, poco meno di un terzo del totale (739mila). Lo sconto sarà cumulabile con i bonus per le bollette di luce, acqua e gas. Il bonus sarà riconosciuto automaticamente a quanti hanno presentato o quanti presenteranno nei prossimi mesi all’Inps la Dichiarazione sostitutiva unica aggiornata che certifica il livello di Isee.

Lo sconto varrà per i pagamenti dovuti fin dal primo gennaio 2026. I dati Istat evidenziano che il Sud e le Isole sono le aree del Paese con le maggiori e più estese situazioni di disagio economico, con il 43% di Dsu presentate. Il Trentino Alto Adige tocca i 22.002 euro di Isee mentre la Calabria con 12.140 euro presenta il valore più basso a livello nazionale. Sempre in Calabria il 3% delle Dsu ha un valore Isee pari a zero, il 45% inferiore a 10.000 euro. L’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva sul costo dei tributi indica Reggio Calabria tra i dieci capoluoghi di provincia italiani in cui si paga di più la Tari. In riva allo Stretto nel 2024 il costo medio è stato di 478 euro all’anno a famiglia, +7,9% rispetto al 2023. Seguono Crotone con 393 euro -7,9%, Cosenza con 352 euro -5,7%, Catanzaro con 265 euro -1,4%, chiude Vibo Valentia con 255 euro -11,3% rispetto al 2023.

Considerando la media delle tariffe applicate lo sconto ottenibile dalle famiglie accedendo al bonus rifiuti è compreso tra 40 e 85 euro all’anno. Nei comuni più piccoli in cui il tributo è più basso e compresa tra i 100 ed i 200 euro, lo sconto sarà inferiore: in media tra 20 e 40 euro all’anno. Secondo Cittadinanzattiva a pesare, anche in Calabria, sono i numeri dell’evasione. L’Anci ha lamentato che i conti dei comuni sono in rosso a causa di quanti non corrispondo i tributi per i servizi di cui beneficiano. Le percentuali sono molto alte e significano perdite di milioni di euro. Maggiore è il numero di rifiuti e di viaggi prodotti verso le discariche, maggiore è il costo a carico dei contribuenti.

Pesa l'evasione. L’Anci ha lamentato che i conti dei comuni sono in rosso a causa di quanti non corrispondo i tributi per i servizi di cui beneficiano

La produzione complessiva di rifiuti urbani in Calabria è scesa da 739.462 tonnellate nel 2022 a 732.046 tonnellate, con una riduzione della produzione pro-capite di circa 398,25 kg per abitante. Lo sostiene l’Arpacal nel suo rapporto annuale. L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria evidenzia che la percentuale di raccolta differenziata in Calabria è passata dal 52,04% del 2021 al 56,28% del 2023 ma non raggiunge l’obiettivo del 65% previsto dalla normativa europea. Catanzaro è la provincia con il più alto livello di raccolta differenziata, 66,40%. Seguono Vibo Valentia con il 61,97%, Cosenza con il 61,39%, Crotone con il 44,49% e Reggio Calabria con il 44,05%. Resta aperta la questione delle discariche. Sono di numero e di portata insufficiente per le esigenze regionali. Un dramma nel periodo estivo quando i comuni, per effetto delle affluenze turistiche, moltiplicano di 10 e più volte la produzione di rifiuti.