Si è tinto di giallo l’ultimo consiglio comunale di San Giovanni in Fiore. All’ordine del giorno c’era la decadenza del sindaco Rosaria Succurro dopo la sua elezione in consiglio regionale. Ora il Comune dovrà essere retto dal vicesindaco fino alle prossime elezioni di primavera. Già, ma chi è il vicesindaco?

Tutti fino alla sera del consiglio pensavano fosse Salvatore Cocchiero, da tre anni nel ruolo ed esponente di Fratelli d’Italia. Invece a sorpresa è saltato fuori che Cocchiero era stato sfiduciato a sua insaputa a favore della giovane assessore ai Servizi Sociali, Claudia Loria. E’ lei che ricoprirà il ruolo di vice fino alle prossime elezioni. Lo stabilisce un atto di revoca della Succurro che è datato primo dicembre ma di cui solo ieri si è venuti a conoscenza. Basti pensare che Cocchiero era nelle sue funzioni negli ultimi due consigli comunali e che dopo la dichiarazione di decadenza del sindaco in tanti si erano complimentati con lui per il suo nuovo ruolo. Invece niente di tutto questo. Sarà la giovane Loria a dare continuità amministrativa al progetto Succurro.

I meloniani non l’hanno presa affatto bene. Cocchiero, visibilmente contrariato, si è chiuso in un ermetico silenzio mentre qualcuno sfoglia i manuali di diritto amministrativo per chiedere l’invio di un commissario.

E’ palese però che la questione più che amministrativa è meramente politica. Riguarda i rapporti fra Fratelli d’Italia e Forza Italia che già hanno qualche mugugno alla Regione. Non è un caso se la quadra sulle commissioni nel centrodestra ancora non si è trovata. Da FdI dicono che le loro richieste sono chiare e che il problema è tutto interno a Forza Italia dove sono tanti quelli che aspettano di essere accontentati.

Messa da parte la Regione però ora si apre anche questo capitolo sul territorio. Vedremo infatti cosa penserà dell’episodio il collega di Rosaria Succurro, Angelo Brutto che ricopre anche la carica di segretario provinciale dei meloniani nonchè capogruppo in consiglio regionale.

Lo “sgarbo” di certo non passerà inosservato e rischia anche di compromettere i rapporti interni al centrodestra in vista delle prossime amministrative a San Giovanni in Fiore. In questo clima di reciproca sfiducia arrivare ad individuare un candidato unitario rischia di farsi dura.