Le parole dell’illustre economista sono una chiamata all’azione: serve più autonomia, più coesione e maggiore fiducia nelle proprie capacità. Il futuro non può essere subordinato all’incertezza americana
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Joseph E. Stiglitz
Joseph E. Stiglitz è uno degli economisti più influenti a livello globale. Premio Nobel per l’Economia nel 2001 per i suoi studi sull’informazione asimmetrica, è professore alla Columbia University ed ex capo economista della Banca Mondiale. È noto per le sue posizioni critiche verso il neoliberismo, la globalizzazione incontrollata e le disuguaglianze economiche. Le sue analisi lucide e indipendenti rappresentano un punto di riferimento per chi promuove una crescita equa e sostenibile.
L’intervento al Forum Teha di Cernobbio
Durante il Forum Teha di Cernobbio, Stiglitz ha lanciato un messaggio diretto all’Unione Europea: preparatevi a vivere senza il sostegno degli Stati Uniti, specialmente in vista di un possibile ritorno di Donald Trump. A suo avviso, Trump rappresenta instabilità, incertezza e un rapporto internazionale privo di regole e affidabilità. “Un accordo con lui – ha detto – non vale nemmeno la carta su cui è scritto”.
Una sfida, ma anche un’occasione
Stiglitz indica una strada concreta per l’Europa: rafforzare la propria sovranità economica e politica, anche attraverso maggiori investimenti nella difesa e nell’autonomia industriale. In un contesto globale turbolento, la stabilità europea può diventare un asset strategico, capace di attrarre investimenti e creare nuove opportunità di sviluppo.
Tecnologia, Big Tech e modelli alternativi
L’Europa, secondo Stiglitz, deve smettere di inseguire i colossi digitali americani e puntare su imprese tecnologiche solide, indipendenti e affidabili, preferibilmente basate su software open source. Esperienze come Spotify dimostrano che è possibile costruire modelli di successo in modo alternativo, sostenibile e con forte valore aggiunto locale.
Le parole del Premio Nobel Stiglitz non sono solo un avvertimento, ma una chiamata all’azione per l’Europa: serve più autonomia, più coesione e maggiore fiducia nelle proprie capacità. Il futuro non può essere subordinato all’incertezza americana. Serve un’Europa più forte, più indipendente e più ambiziosa.
* vice presidente nazionale Confapi