Fase 2 in Calabria, si torna al ristorante: ecco le regole da seguire

VIDEO | Almeno un metro di distanza, mani igienizzate e niente menù di carta. Il ritorno nei locali non è così traumatico come lo avevamo immaginato nella fase 1

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di Francesca  Lagatta
30 maggio 2020
16:33

Distanti ma non troppo, niente menù di carta da sfogliare e mani sempre igienizzate. Sono queste le poche semplici regole della fase 2 che i clienti dovranno rispettare per tornare a mangiare nei ristoranti. Non ci saranno, quindi, i pannelli di plexiglass a dividere i commensali, per la gioia degli internauti che, con la solita ironia, avevano immaginato il ritorno nei locali come i colloqui in carcere.

Verso il ritorno alla normalità

Per capirne di più, siamo stati in uno dei ristoranti della costa tirrenica calabrese, il Calypso, che si trova a ridosso del lungomare a Belvedere Marittimo. Qui la proprietaria, Daniela Arcuri, ci apre le porte del suo locale a conduzione familiare e ci mostra come come sarà il lento ritorno alla normalità, dopo 70 giorni di stop dovuti alla pandemia. Quello che balza subito agli occhi è la riduzione dei posti a sedere, ma per il resto sembra quasi tutto come prima. Sembra, appunto, perché i cambiamenti sono stati apportati e anche se si tratta di piccole modifiche la differenza è sostanziale.


Distanti, ma un solo metro

Per cominciare, chiediamo quante persone si può ospitare e in che modo saranno sistemate. «Non c'è un limite - dice la titolare - purché i loro nasi siano distanti almeno un metro». Così, per chi siede di fronte non c'è alcun problema, ma per chi siede di fianco, sarà necessario aggiungere un supporto tra un tavolo e l'altro. «È anche meglio - spiega Daniela - così lo useremo per poggiarci le portate e le bevande e i clienti avranno ancora più spazio». Se invece gli ospiti appartengono a uno stesso gruppo familiare, non ci sarà bisogno di alcuna precauzione particolare.

Sparisce il menù di carta

Una delle cose più piacevoli da fare al ristorante è sfogliare i menu e leggere gli ingredienti delle pietanze, che spesso influenzano le nostre scelte. Ora, però, sfogliare il menu potrebbe rappresentare un pericolo per la salute pubblica e per questo si è deciso di eliminarlo. «Al suo posto - ci informa la padrona di casa - ci sarà un foglio con un codice bene in vista. I clienti dovranno solo fotografarlo e un sistema li rimanderà direttamente al menu on line che potranno consultare dal loro telefono cellulare».

Igienizzante ovunque

Se non avete confezioni di igienizzante a portata di mano, non c'è alcun problema, il ristorante pensa anche a questo. Nel locale, in ogni angolo, c'è un dispenser di gel a base alcoolica, all'entrata, nell'antibagno, nei pressi della cassa e persino tra i tavoli. «In questo modo - dice la giovane imprenditrice - sarà garantita la sicurezza a tutti».

Obbligo di mascherina ma non di guanti

I titolari dei locali dovranno garantire le mascherine ai propri dipendenti, i quali, a loro volta, saranno tenuti ad indossarle sempre e comunque. Dei guanti, invece, si potrà fare anche a meno. E' invece fortemente raccomandato il frequente lavaggio delle mani. Inoltre, il datore di lavoro è obbligato a misurare con apposito strumento la temperatura corporea di tutti coloro che si recano nel locale per questioni di lavoro.

Cauto ottimismo

Ricominciare non sarà facile, ma nemmeno impossibile. Il ristorante che abbiamo visitato non ha nessuna intenzione di mettere fine a una tradizione culinaria che dura da decenni. «Quando ho saputo che potevamo riaprire - dice ancora Daniela - ho pianto. Mi sono mancati i clienti e mi è mancato il lavoro. Ce la faremo - conclude - e torneremo più forti di prima».

 

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