Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze al termine della riunione dell’Ecofin informale a Copenaghen. Per lo scostamento del debito pubblico dal limite previsto dal patto di stabilità l’Italia è sotto procedura per disavanzo eccessivo dal 2007
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Obiettivo 3%. Il Governo accelera il passo e vede il traguardo. Bisogna scendere sotto questa soglia. E manca davvero poco. Secondo l'Istat nel 2024 il Pil era a +0,7% e il deficit al 3,4%. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, considera possibile raggiungere questo risultato e portare il deficit di bilancio dell'Italia al di sotto del 3% del Pil già entro la fine dell’anno. È quanto ha detto il ministro rispondendo ai giornalisti al termine della riunione dell’Ecofin informale che si è tenuta a Copenaghen.
In Danimarca i ministri dell'Economia e delle finanze dell'Ue hanno discusso di legislazione europea, della semplificazione della regolamentazione finanziaria, delle riforme strutturali nazionali per rafforzare la produttività e la resilienza e degli effetti economici dell’attuale quadro geopolitico internazionale. Per lo scostamento del debito pubblico dal limite previsto dal patto di stabilità l’Italia è sotto procedura per disavanzo eccessivo dal 2007. Negli ultimi due anni i conti sono decisamente migliorati. Ieri Fitch ha rivisto il rating dell’Italia portandolo da BBB a BBB+ con prospettiva stabile. Ad aprile ed a maggio scorso anche le altre due maggiori agenzie internazionali, Standard & Poor's e Moody's avevano migliorato i loro giudizi.
«Con tanto studio e tanto lavoro - ha detto il ministro Giorgetti - abbiamo riportato l’Italia sulla strada giusta». In tre mesi, ha detto il ministro, si può centrare il risultato che il Governo insegue fin dal suo insediamento. «Siamo a settembre, mancano ancora tre mesi e vedremo i dati Istat sul terzo trimestre. Certo, le turbolenze globali non ci hanno aiutato su export e crescita, ma - ha aggiunto il ministro - l'opportunità di scendere sotto il 3% quest'anno è interesse del Paese, è concreta ed è storica». Il giudizio positivo di Fitch «aiuta» ha detto Giorgetti ma il cammino è in salita ed è ancora pieno di ostacoli. Il quadro economico si presenta complesso e non si possono fare azzardi. I conti vanno mantenuti in ordine per rispettare il Patto di stabilità e crescita dell’Ue. Da settimane si fanno ipotesi sulla prossima manovra finanziaria ed i partiti di maggioranza hanno messo sul tavolo le loro proposte.
Da settimane si parla con insistenza della possibilità di ridurre l’Irpef. «Il taglio delle tasse lo chiedono tutti. Volete una notizia? Se fosse per me - ha detto il ministro ai giornalisti - le abolirei. Ma non si può fare». Sui conti Giorgetti ha ribadito la linea della «sicurezza» e della cautela assunte dal Governo. Secondo il ministro il giudizio di Fitch «potrà avere effetti positivi anche sul costo del debito». L’Italia paga interessi altissimi: 90 miliardi di euro. «La spesa per interessi dipende da tanti fattori, a partire dal livello generale dei tassi. Ieri – ha detto Giorgetti - ho avuto una interessante discussione con il presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde: lei ha spiegato le sue ragioni, legate alla politica monetaria, io le mie, legate alla politica fiscale. Abbiamo missioni e interessi diversi». Il prossimo primo ottobre è in programma la riunione del Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno la legge di bilancio 2026. Le richieste dei ministri sono molteplici e richiedono ingenti risorse.