In un anno il debito pubblico dello Stato è cresciuto di 120 miliardi di euro. Nel giugno del 2024 era di poco superiore ai 2.950 miliardi di euro. A giugno scorso ha toccato quota 3.070,7 miliardi. L’aumento rispetto a maggio è stato di 18 miliardi in linea con l’andamento degli ultimi 3 mesi. Lo comunica la Banca d’Italia nel suo report mensile sulla finanza pubblica. La variazione del debito delle Amministrazioni pubbliche si è rivelata altalenante nell’arco degli ultimi dodici mesi con un crollo delle disponibilità liquide del Tesoro a dicembre, - 39 miliardi, ed un picco a febbraio, +41,5 miliardi. La statistica sul periodo evidenzia la diminuzione del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche cioè l’andamento complessivo dei conti pubblici in termini di cassa che è pari alla differenza tra la variazione del debito e la variazione delle disponibilità liquide del Tesoro. 

L'incremento del debito è stato dettato dal fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (+16,4 miliardi), la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (+0,8 miliardi), nonché l'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (+0,8 miliardi).

A giugno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,8 miliardi, in aumento del 4,2% (1,8 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2024. Nei primi sei mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 257,3 miliardi, in aumento del 3,4% (+8,5 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. È diminuito il debito delle Amministrazioni locali. A giugno del 2024 era pari a 84,06 miliardi a giugno 2025 è di 80,85 miliardi di euro. Il calo è più marcato nel Nord del Paese rispetto al Centro-Sud e alle Isole.