Agricoltura e turismo guidano la corsa all’occupazione stagionale. Il 75% dei contratti proposti dalle aziende calabresi è a tempo determinato. Lo sostiene il bollettino mensile del sistema informativo Excelsior di Unioncamere
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Il lavoro stagionale estivo moltiplica la domanda delle imprese localizzate al Sud e nelle Isole. La ricerca riguarda il 32,7% delle imprese del Mezzogiorno, contro il 25,3% delle regioni del Nord Ovest, il 23,2% del Nord Est e il 18,8% del Centro Italia. In Calabria agricoltura e turismo guidano la corsa all’occupazione. Tredicimila e 200 imprese calabresi sono pronte ad assumere nuovo personale da luglio a settembre. La domanda riguarda 45mila 560 profili professionali. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
La maggior parte dei contratti proposti, il 75%, è a tempo determinato e per la durata di 1/3 mesi. Solo il 15% delle assunzioni è previsto a tempo indeterminato, I contratti di somministrazione sono il restante 5%. Oltre il 50% delle aziende che assumeranno sono di piccole dimensioni e non superano i 10 dipendenti. Il 60% degli impieghi è previsto nell’area produzione di beni ed erogazione di servizi, il 12% nell’area vendite.
Cosenza è la provincia calabrese che assumerà di più: il 36% delle aziende è alla ricerca di personale. Seguono Reggio Calabria con il 25,8%, Catanzaro con il 17,1%, Crotone con il 10,3% e Vibo Valentia con il 10,3%.
Agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca con il 23,8% di richiesta è il settore con più profili aperti. Seguono il turismo e ristorazione (20,7%), il commercio (15,8%), l’edilizia (9,7%), i servizi alle persone (8,4%), i trasporti e la logistica (4,2%), i servizi operativi (3,9%) e le industrie alimentari (3,6%).
Sono 17mila le posizioni aperte nelle aziende della provincia di Cosenza, 11mila e 300 in quella di Reggio Calabria, 7mila e 800 in provincia di Catanzaro, 4mila e 800 in provincia di Vibo Valentia e 4mila e 500 in provincia di Crotone.
Secondo Unioncamere il 20% delle assunzioni riguarderà lavoratori stranieri. Faranno un maggiore ricorso a manodopera proveniente dall’estero le imprese del settore agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca, del turismo e della ristorazione, dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone, le industrie alimentari, le imprese dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio.
Anche in Calabria c’è il forte rischio di ampie scoperture legate alle difficoltà, manifestate dalle aziende, di trovare personale specializzato o in possesso delle competenze necessarie per svolgere il lavoro. Su scala nazionale la percentuale supera il 70%.