Il vicepresidente nazionale e presidente regionale della Confederazione della piccola e media industria Franco Napoli traccia un quadro della situazione in Calabria: «Lo Stato c’è e questo aiuta le imprese sane a crescere»
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A margine dell’evento di Vibo Valentia dedicato alle nuove strategie di contrasto alle infiltrazioni criminali nei sistemi economici, abbiamo intervistato Francesco Napoli, vicepresidente nazionale di Confapi e presidente di Confapi Calabria.
Napoli traccia un quadro netto: legalità, formazione e collaborazione con le istituzioni sono oggi condizioni imprescindibili per attrarre investimenti e proteggere il tessuto produttivo sano della regione.
Vicepresidente Napoli, l’evento di Vibo Valentia ha mostrato una forte presenza dello Stato. Che significato ha per il mondo delle imprese?
«L’iniziativa di Vibo conferma che lo Stato c’è, è presente e opera concretamente per contrastare le infiltrazioni criminali. Questa vicinanza rafforza il nostro lavoro quotidiano: quando un territorio è sostenuto e protetto, le imprese sane possono crescere e gli investitori guardano alla Calabria con maggiore fiducia e sicurezza».
Le analisi internazionali presentate mettono in luce la capacità della ’ndrangheta di operare attraverso strutture societarie complesse, spesso all’estero. Cosa significa per il tessuto imprenditoriale?
«Significa che la criminalità organizzata non è più un fenomeno locale, ma una realtà globale, capace di muoversi con strumenti societari sofisticati. Per questo dobbiamo essere pronti: come Confapi Calabria e come vicepresidente nazionale annuncio che rafforzeremo gli accordi già attivi e intensificheremo la formazione e l’informazione destinate alle imprese. La legalità è un presidio imprescindibile».
Confapi è da anni impegnata sul fronte della prevenzione. Può ricordarci le principali iniziative?
«Negli ultimi anni, grazie al protocollo con l’Arma dei Carabinieri, abbiamo realizzato oltre 70 eventi formativi in tutta Italia. Sono incontri che coinvolgono imprenditori, esperti e rappresentanti delle istituzioni, e che forniscono strumenti concreti per riconoscere e prevenire i tentativi di infiltrazione criminale nelle piccole e medie imprese. Inoltre, il confronto costante con la cabina di regia del Ministero dell’Interno ha consolidato un modello operativo basato su trasparenza, sicurezza economica e sviluppo sostenibile».
Perché insiste così tanto sul tema delle “imprese sane”?
«Perché saranno proprio le imprese sane la vera garanzia per chi vorrà investire in Calabria. Quando un territorio dimostra legalità, trasparenza e una forte collaborazione con le istituzioni, allora arrivano investimenti buoni, sviluppo industriale e lavoro vero. È questa la Calabria che vogliamo costruire: competitiva, affidabile e libera da ogni condizionamento criminale».
Quali sono le prossime azioni che Confapi Calabria intende portare avanti?
«Continueremo a promuovere percorsi formativi per imprenditori e manager sulla sicurezza economica e sulla prevenzione delle infiltrazioni, iniziative informative rivolte a tutto il tessuto produttivo e nuovi protocolli con istituzioni, forze dell’ordine e associazioni. L’obiettivo è chiaro: attrarre investimenti puliti e rendere la legalità un autentico vantaggio competitivo. Chi sceglie di investire in Calabria deve trovare un territorio solido, credibile e ben presidiato».
La legalità può davvero diventare un motore di sviluppo per la regione?
«Assolutamente sì. La legalità non è solo un dovere civico, ma un fattore strategico. Le imprese sane diventano il primo baluardo contro l’illegalità e il motore di un nuovo modello di sviluppo regionale. È su questa strada che vogliamo andare avanti, con determinazione».

