Ospite del Parlamento delle Imprese della Camera di Commercio di Cosenza, il Magnifico Rettore della Bocconi di Milano, Francesco Billari, ha tenuto una lectio magistralis sulle cause e sulle conseguenze del calo demografico, con un particolare focus sulla Calabria dove la flessione continua ad essere accentuata. Solo nell’ultimo anno si è registrato un calo di circa 6.500 residenti.

Spopolamento e invecchiamento

La desertificazione è associata al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione: l’età media supera i 46 anni. Quella delle aree interne è la fascia territoriale più sofferenze. Non ci sono precedenti simili nella storia recente e quindi, nemmeno ricette efficaci: «Non siamo mai stati così longevi come oggi nella storia dell'umanità – ha detto tra l’altro Billari - Però si fanno meno figli e questa combinazione tra longevità e bassa natalità sta portando a un calo della popolazione, in Italia e soprattutto in Calabria, regione nella quale il calo è più pronunciato perché associato alla emigrazione. Il fenomeno è del tutto nuovo. In Italia i cali della popolazione risalgono al medioevo, quindi non sappiamo bene quali potranno essere le conseguenze. Qualcosa però la stiamo già vedendo; ci sono paesi abbandonati dove i valori immobiliari sono nulli, dove la manutenzione delle abitazioni oramai è trascurata e dove rimangono stabilmente soltanto gli anziani. Quindi una peculiarità dello spopolamento è anche il veloce invecchiamento».

Costretti a scegliere

«Probabilmente saremo costretti ad adottare scelte pragmatiche ed a concentrare gli sforzi soltanto su alcuni di questi borghi, lasciando morire gli altri. Occorrono soluzioni immediate ed altre di prospettiva – ha detto ancora Billari - Costruire una regione dalle aree accoglienti risponde sia nel breve periodo al bisogno di attrarre residenti, pensiamo per esempio ai nomadi digitali, sia nel lungo periodo a creare le condizioni affinché le famiglie possano radicarsi perché è dove ci sono servizi infrastrutturali che le famiglie tendono a radicarsi». Il Magnifico Rettore della Bocconi è docente di demografia ed ha invitato pure a valutare, nel ventaglio delle soluzioni da perseguire, anche la corretta gestione dell’immigrazione, considerando l’indice di natalità del vicino continente africano dove ogni anno vengono al mondo 45 milioni di bambini. «Bisogna pianificare bene questo flusso migratorio e l'integrazione, puntando non solo ai lavoratori ma anche a giovani coppie con figli che sono il profilo ideale per riuscire almeno a rallentare il processo di spopolamento».

Confronto aperto

Proficuo il confronto con gli esponenti delle associazioni datoriali rappresentate nell’organismo di discussione democratica ideato dal presidente della Camera di Commercio Klaus Algieri e introdotto dal segretario generale Erminia Giorno. Tra gli altri erano presenti Giovanna Oliverio per Confcommercio, Domenico Nigro Imperiale per Assonautica, Vincenzo Gallo per Coldiretti, Fabrizio Nucci per Confartigianato, Francesca Trotta per Cosenza Eventi, Barbara Ambrogio per la Cgil, Giuseppe Galiano per Confindustria, Massimiliano Crimi per Cna, Sara Praino per la Cia, Giovanna Blasi per Casartigiani. In sala anche una delegazione di 23 alunni dell’Istituto Alberghiero-Tecnico-Agrario Mancini-Tommasi-Todaro-Cosentino.

Una minaccia concreta al sistema economico

«Il calo demografico non è solo una questione sociale, ma una minaccia concreta alla tenuta del nostro sistema economico – ha detto Klaus Algieri evidenziando come tra il 2013 e il 2023 si siano persi nella sola provincia di Cosenza 33 mila abitanti di età compresa tra i 15 ed i 34 anni - C’è un dislivello anche nelle stesse aree interne del nord e del sud della Calabria. Le imprese oggi faticano a trovare personale qualificato, mentre i giovani lasciano il territorio. Serve una risposta corale, fondata su formazione, innovazione e politiche di attrazione dei talenti. Il Parlamento delle Imprese nasce proprio con questo obiettivo: costruire insieme soluzioni concrete. I corpi intermedi devono assumersi la responsabilità di indicare una direzione alla politica, per superare la mediocrità e rilanciare il Paese. Serve – ha concluso Algieri - una visione politica chiara, coraggiosa e condivisa». Al termine dell’iniziativa al professor Francesco Billari è stato consegnato il Premio Antonio Serra.