La direttrice generale dell’Inps Valeria Vittimberga si dice ottimista commentando i dati contenuti nel rendiconto sociale regionale 2024 illustrato questa mattina a Catanzaro, «uno spaccato di luci e ombre» spiega. «Il dato positivo riguarda l’aumento del lavoro con oltre 27mila nuovi posti a tempo indeterminato. C’è un aumento delle assunzioni a tempo determinato, che potrebbe sembrare un fenomeno di precarietà ma in realtà si tratta di nuovi posti di lavoro».

Valeria Vittemberga

Secondo quanto riportato nel report, il tasso medio di occupazione in Calabria tra il 2023 e il 2024 è passato da 44,6 a 44,8, quello di disoccupazione è diminuito di circa tre punti percentuali mentre quello di inattività è aumentato a 1,6%.

Per quel che riguarda la tipologia di rapporti di lavoro, rispetto al 2023 sono diminuiti i contratti a tempo indeterminato (da 28.999 a 27.748) e sono aumentati quelli a tempo determinato (da 82.678 a 87.032) e sono cresciute le assunzioni a tempo parziale (da 90.462 a 92.950) con un aumento del 2,75% e del 8,74% rispetto al 2022. In Calabria vi è poi in assoluto la più alta percentuale di Neet non occupati e non in istruzione dai 15 ai 29 anni (il 26,2%).   

In riferimento all’aumento dei contratti a tempo indeterminato la direttrice Inps ha sottolineato che «ciò significa una porta di accesso al mercato del lavoro di persone che in precedenza avevano avuto difficoltà di inserimento. Quindi è un primo passo, bisogna vigilare sulla qualità del lavoro. Abbiamo un dato che preoccupa sugli importi stipendiali che rimangono molto bassi rispetto alla media nazionale e che risente di settori produttivi tradizionalmente deboli, quali agricoltura e turismo caratterizzati da forte stagionalità. Bisognerebbe investire nel supporto alle imprese con incentivi alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, all’innovazione tecnologica che conduce poi ad una maggiore redditività, al lavoro nero e al dumping che le imprese che vivono ai margini della legalità fanno su imprese che invece hanno costi maggiori perché lavorano in un contesto legale».

Sul punto l’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese ha chiarito: «In Calabria c’è una situazione complicata ma in evoluzione positiva. Quanto messo in campo dal governo regionale negli ultimi due anni inizia a portare a risultati positivi. Sicuramente la situazione è ancora seria e preoccupante però il percorso è stato avviato sulla costruzione di nuovi posti di lavoro di qualità. Le imprese non rappresentano un problema ma si stanno strutturando grazie agli incentivi programmati dalla Regione».

Sul fronte economico, in Calabria si è osservato un aumento del Pil nel triennio 2021/2023, ma nel 2024 continua ad essere la regione con il pil pro capite più basso d’Italia. Dall’analisi dell’andamento socio-demografico emerge poi un saldo negativo tra nascite e decessi a cui si aggiunge il fenomeno della migrazione verso altre regioni d’Italia. Al 31 dicembre 2024 in Calabria risiedevano 1.832.147 abitanti, 6.421 in meno rispetto all’anno precedente

«L’economia calabrese sta passando un momento di successo perché è una regione d’eccellenza pur con i problemi e le criticità che tutti noi conosciamo ed esistenti sul territorio nazionale» ha puntualizzato il presidente Inps Gabriele Fava. Infine, in Calabria è diminuito il numero dei beneficiari di ammortizzatori sociali per sospensione dei rapporti di lavoro (da 13.342 a 12.134). Aumentato invece il ricorso alla cassa integrazione guadagni (da 2.000.034 ore a 2.342.087) e il numero di beneficiari per cessazione dei rapporti di lavoro per l’aumento di domande di disoccupazione accolte (da 160.370 a 161.492).