Eccellenze

Nocciole di Calabria, i produttori: «Vogliamo che diventi un elemento identitario e distintivo del territorio»

Dopo il No alla Ferrero, la partecipazione al Vinitaly nel padiglione della Regione. Il presidente del Consorzio Giuseppe Rotiroti: «Scegliere la qualità non vuol dire rinunciare alla quantità»

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di Redazione
4 aprile 2022
19:50

«Vogliamo fare della nocciola non solo un prodotto ma un elemento fortemente identitario e distintivo del territorio, coniugando l'elemento economico a quello culturale». A dirlo Giuseppe Rotiroti, presidente Ats Nocciola biologica calabrese. Un frutto, la nocciola di Calabria - coltivata tra Cardinale e Torre Ruggiero, nel basso Ionio catanzarese -, balzato alle cronache nei giorni scorsi per il No dei produttori alla Ferrero

Rotiroti ha annunciato che le nocciole di Calabria sbarcheranno al Vinitaly, il salone internazionale che avrà luogo a Verona dal 10 al 13 aprile: «Una vetrina internazionale a cui parteciperemo nel padiglione della Regione Calabria». 


«La produzione agroalimentare italiana è universalmente riconosciuta per gli standard qualitativi e nella filiera corilicola, cosi come per la verità in molti altri comparti, quella tra quantità e qualità è solo apparentemente una contrapposizione - afferma Rotiroti in una nota -. Qui in Calabria i percorsi sono due ed entrambi contribuiscono a rendere forti ed apprezzate le produzioni corilicole; da un lato c'è senz'altro la prospettiva messa in piedi dal più grande player mondiale del settore, la Ferrero, i cui volumi produttivi sono straordinariamente alti e dall'altro, nell'area di Cardinale e Torre di Ruggero, ci sono i produttori che hanno scelto una via diversa ed affatto contrapposta. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di configurare e rendere completa una filiera che parta dalla produzione ed arrivi alla trasformazione aumentando quanto più possibile la redditività delle singole aziende».

«Si tratta - spiega - di una scelta che corrisponde ad una visione precisa, vogliamo fare della nocciola non solo un prodotto ma un elemento fortemente identitario e distintivo del territorio coniugando l'elemento economico a quello culturale, la dimensione propriamente aziendale ad un contesto che recuperi la propria dimensione rurale ed irrobustisca la capacità attrattiva del territorio. Questo percorso, che non è contrapposto ad altri ma parallelo, non è affatto semplice e negli ultimi anni ha potuto contare sulla visione strategica della Regione Calabria che grazie ai fondi comunitari ha garantito sostegni ed investimento che hanno permesso di imprimere una decisa accelerazione. Con la misura 3.2 abbiamo attivato strategie di promozione, giovani agricoltori e nuovi impianti sono possibili grazie alla misura 6.1 e nell'ottica della trasformazione del prodotto con due diverse misure, la 4.1 e la 4.2, è in itinere il percorso della necessaria meccanizzazione e innovazione della filiera». 

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