Il turismo calabrese chiude il 2025 con numeri in crescita, una reputazione rafforzata e una stagione che, sempre più spesso, supera i confini dell’estate. Dalle coste all’entroterra, dagli eventi culturali alle festività invernali, la Calabria consolida il suo ruolo di destinazione attrattiva e competitiva nel panorama nazionale.
A tracciare il bilancio di un anno definito “straordinario” è Flora Fabiano, presidente di Unindustria Calabria – Sezione Turismo e componente del Consiglio Generale di Confindustria Alberghi, che analizza risultati, tendenze e prospettive di un settore in profonda trasformazione.

Un 2025 da record: la Calabria oltre il turismo estivo

«Arriviamo alla fine di un 2025 straordinario – spiega Fabiano – soprattutto per la capacità della Calabria di consolidare i flussi di turismo internazionale. Oggi non parliamo più soltanto di una destinazione balneare, ma di una regione che si presenta con un’offerta ricca, vivace e diffusa, capace di coinvolgere anche l’entroterra e i mesi invernali». Un cambio di paradigma evidente anche in occasione delle festività di fine anno, che confermano la Calabria come meta sempre più attrattiva per il Capodanno.

Secondo i dati raccolti da Confindustria Alberghi, le festività natalizie e di fine anno fanno registrare un incremento medio delle prenotazioni di circa il 10% rispetto allo stesso periodo del 2024, con punte particolarmente significative nei territori interessati da grandi eventi.
È il caso di Catanzaro, dove il Capodanno Rai – per il terzo anno consecutivo in Calabria – ha prodotto un aumento delle presenze turistiche stimato intorno al 25%: «Eventi di questa portata – sottolinea Fabiano – hanno un impatto straordinario non solo sul territorio che li ospita, ma sull’immagine complessiva della regione, contribuendo a rafforzare la reputazione della Calabria a livello nazionale e internazionale».

Eventi, voli e promozione: le leve della crescita turistica regionale

Il trend positivo, tuttavia, non si esaurisce nei grandi appuntamenti mediatici: «La crescita non è mai il risultato di un singolo fattore – precisa – ma di una combinazione di elementi: una strategia di promozione regionale efficace, investimenti sulle connessioni aeree e sulle nuove rotte internazionali, un dialogo costante tra istituzioni e sistema imprenditoriale e, soprattutto, un’offerta territoriale sempre più integrata». Cultura, natura, enogastronomia ed eventi diventano così tasselli di un unico prodotto turistico capace di intercettare pubblici diversi.

La Calabria, infatti, attrae oggi una domanda turistica eterogenea: giovani, famiglie, coppie, viaggiatori interessati al benessere e al turismo esperienziale. «Registriamo una presenza trasversale – osserva Fabiano – che va dai millennials alla Generazione Z, fino alle famiglie. È un segnale importante, perché dimostra che il territorio riesce a parlare a target diversi, offrendo soluzioni accessibili ma anche proposte di fascia medio-alta».

Dal Capodanno ai pacchetti benessere: un’offerta sempre più segmentata e trasversale

In questo contesto si inserisce anche la provincia di Cosenza, interessata da un calendario di eventi culturali di rilievo, dal concertone di Brunori Sas –definito «prodotto culturale calabrese di cui andiamo molto fieri» – nel capuluogo, passando per i Negramaro a Corigliano Rossano e di Eugenio Bennato ad Acri, fino ad altri appuntamenti diffusi sul territorio. «Anche qui – chiarisce la presidente, fra le altre cose, anche di Confindustria Cosenza (sezione Turismo) – i grandi eventi rappresentano un acceleratore, ma la crescita è frutto di una visione più ampia che coinvolge strutture ricettive, ristorazione e servizi. L’obiettivo è estendere la stagione e valorizzare borghi, città d’arte e località interne».

Un segnale di maturità del mercato arriva anche dall’analisi dei prezzi e dei consumi legati al Capodanno. L’offerta, spiega Fabiano, è fortemente segmentata: «I cenoni e i pacchetti di fine anno vanno da formule essenziali fino a proposte più strutturate e di alto livello, con prezzi che variano dagli 80 euro fino a superare i 200. Questa varietà consente a ogni tipologia di turista di trovare la propria collocazione».

Da imprenditrice alberghiera, Fabiano porta anche l’esperienza diretta delle sue strutture, a partire da Villa Fabiano a Rende. «Nel 2025 registriamo un incremento occupazionale annuo tra il 7 e l’8% rispetto al 2024. Per il Capodanno, invece, confermiamo i numeri dello scorso anno, con un prodotto che si rivolge a un target ben definito. Come si suol dire, il concessionario riesce a vendere la berlina anche nei momenti di crisi». Una parte della clientela sceglie il solo pernottamento per partecipare agli eventi cittadini, mentre la maggioranza opta per pacchetti completi che includono cenone, spettacolo e servizi benessere.

Lo sguardo, infine, si allarga al confronto con le altre regioni del Mezzogiorno. «Per anni il paragone è stato inevitabilmente con la Puglia – conclude Fabiano – oggi la Calabria sta colmando quel divario. I dati ci dicono che siamo tra le regioni con la crescita più alta in termini di flussi turistici, grazie alla capacità di intercettare una domanda diversificata e di investire in infrastrutture, promozione ed eventi. Il vero obiettivo, ora, è consolidare questo percorso e rendere il turismo un motore stabile per almeno otto-dieci mesi l’anno».