Sono 159 gli interventi per tre differenti piani di investimento finanziati con i fondi comunitari. Finora impegnato solo il 17% della somma disponibile. Entro dicembre 2026 tutti i lavori dovranno essere realizzati
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Procede molto a rilento, anche in Calabria, la realizzazione dei progetti dei Contratti istituzionali di sviluppo. In tre anni nessun cantiere è stato chiuso e sei progetti sono ancora del tutto fermi.
In Italia i Cis sono 15 e sono finanziati con i Psc 2014-2020, i fondi europei per lo sviluppo e la coesione economica, sociale e territoriale. L’investimento complessivo è pari a 3 miliardi e 926 milioni di euro.
La Calabria ha 3 piani di finanziamento per la realizzazione di 159 interventi del valore di 536 milioni di euro. Si tratta della somma più ingente dopo il CIS Taranto i cui progetti, sono 151, hanno un importo pari a 1,5 miliardi euro. Poi ci sono Napoli, con due CIS da 382 milioni di euro (uno per la città e uno per l’area vesuviana), e Roma con 15 progetti finanziati per un costo complessivo di 200 milioni.
I Cis in Calabria
I Contratti istituzionali di sviluppo sono stati istituiti nel 2011 e sono strumenti di programmazione integrata che insieme alle amministrazioni pubbliche prevedono il coinvolgimento di soggetti attuatori esterni come Invitalia, Anas e Ferrovie dello Stato. In Calabria il contratto più costoso è il Cis “Svelare Bellezza”. Prevede 110 interventi per un costo complessivo pari a 226 milioni e 970 mila euro. C’è poi il Cis “Volare” finanziato in parte con risorse del ministero delle Infrastrutture che prevede 29 interventi e ha un costo di 219 milioni e 625mila euro. Infine il Cis Cosenza per la rigenerazione culturale, sociale e urbana dei centri storici con 20 progetti finanziati per un importo di 90 milioni di euro.
Il via libera ai contratti porta la data del 31 dicembre 2022. Scadenza prevista il 31 dicembre 2025. Ma l’ultima ricognizione sullo stato di avanzamento dei lavori, fatta dal ministero per le Politiche di coesione e per il Sud, dice che nel complesso i Cis calabresi sono molto in ritardo. Il mancato rispetto dei tempi costringe ad uno slittamento in avanti del cronoprogramma, ritardi in linea con quelli segnalati per il resto dei contratti sottoscritti nelle altre regioni. Con alcune differenze.
In Calabria, come a Roma, Napoli, Palermo e Lecce nessun progetto è stato completato. Settantotto sono in progettazione, 18 sono in esecuzione, per 5 sono state aggiudicate le gare dei lavori e sottoscritto il contratto e per 3 le gare sono in corso. I progetti non ancora avviati sono 6.
La regione che ha lavorato meglio è la Basilicata, con il Cis Matera che ha uno stato di avanzamento superiore al 90%, con il 97% del finanziamento impegnato o pagato, e che ha già chiuso 13 dei 18 cantieri finanziati. Il Cis Cosenza vede impegnato il 75% del finanziamento ma ha pagato il 9% (8,5 milioni) ed impegnato solo il 13% della somma a disposizione. Il Cis “Svelare Bellezza” ha finanziato solo il 25% dei progetti, ha pagato il 4% (9,6 milioni) ed impegnato il 17% della somma.
La provincia di Cosenza ha il maggior numero di progetti finanziati, 36. Seguono Reggio Calabria con 28, Catanzaro con 19, Vibo valentia con 14 e Crotone con 13.
Il progetto con il costo più alto è quello relativo alla riqualificazione funzionale ed urbanistica dell’area retro porto presentato dal Comune di Vibo Valentia che ha un costo 7 milioni e 980mila euro. Il Comune di Catanzaro ha avuto 7 milioni per la realizzazione di spazi commerciali ed artigianali all'aperto.
Il Comune di Crotone ha ottenuto 6 milioni e 200mila euro per la riqualificazione ed il recupero della piscina ex Coni. Il Comune di Tropea ha avuto 5 milioni di euro per il progetto “Porto integrato” e il Comune di Taurianova ha ottenuto 4 milioni e 115 mila euro per il progetto di recupero del Palazzo Contessa di Pontalto. I ritardi nei tempi accumulati dalle regioni hanno costretto il ministero per le Politiche di coesione e per il Sud a spostare di un anno la scadenza del programma. Entro dicembre 2026 tutti i lavori dovranno essere realizzati ed i cantieri dovranno essere chiusi.