Pensionati e lavoratori. Sono 27 milioni le posizioni aperte all’Inps. Quattrocentomila in più rispetto al 2024. Aumenta il lavoro dipendente privato, mentre il lavoro autonomo tradizionale (artigiani, commercianti, coltivatori diretti) continua la sua lenta contrazione. Sono i numeri chiave del XXIV Rapporto annuale Inps. L’istituto nazionale di previdenza sociale ha erogato 417 miliardi di euro di prestazioni, compresi gli istituti di sostegno al reddito, e ha raccolto 284 miliardi di entrate contributive. L’utile di bilancio ammonta ad 11 miliardi. I pensionati sono 15,7 milioni con un con un assegno medio di 1.884 euro. Il 13,7% degli assicurati è costituito da cittadini stranieri.

Cresce il numero delle posizioni aperte nelle regioni del Mezzogiorno, +7,4% tra il 2019 e il 2024. Aumentano l’occupazione femminile (+ 6,7%) e quella giovanile (+11,2%), con oltre 719mila giovani in più dal 2019. Critico l’accesso al lavoro stabile. Il 75% dei contratti, soprattutto nel settore privato, sono a tempo determinato, di apprendistato, di somministrazione, part-time o di lavoro intermittente.

Nel 2024 le pensioni sono costate 364 miliardi. Nel 2024 ne sono state liquidate 1,57 milioni, il 4,5% in più rispetto al 2023, con un calo del 9% delle pensioni anticipate e un aumento del 6,5% di quelle di vecchiaia e delle prestazioni assistenziali.

L’età media effettiva di pensionamento nel 2024 è salita a 64,8 anni (67,2 per la “vecchiaia” e 61,6 per le “anticipate”). Sul fronte dell’importo degli assegni resta un forte scarto tra pensioni maschili e femminili. Queste ultime sono inferiori alle prime del 34%. L’8,5% dei pensionati continua a lavorare anche dopo essere andati in quiescenza con percentuali che superano il 20% tra gli ex lavoratori agricoli.

Il Report dell’Istituto contiene, come sempre, una ricognizione sul lavoro e sui sostegni erogati dall’Inps, a cominciare da quelli per le famiglie. Le retribuzioni contrattuali tra il 2019 e il 2024 sono cresciute dell’8,3% a fronte di un aumento dei prezzi nei cinque anni del 17,4% (-9%). Sulla scia delle agevolazioni fiscali introdotte negli ultimi anni risultano rientrati in Italia 40mila ”cervelli”. Allo stesso tempo però non si arresta il flusso di italiani che si trasferiscono all’estero: oltre 156mila lo scorso anno, di cui 113mila “under 40”.

Risultano positivi, per l’Inps, i risultati legati all’erogazione dell’Assegno di inclusione (Adi) e del Supporto per la formazione lavoro (Sfl), che sono stati introdotti dopo lo stop al Reddito di cittadinanza (Rdc). Nel primo anno di attuazione a beneficiare dell’Adi sono stati circa 766mila nuclei familiari (in tutto 1,84 milioni di persone), con un importo medio di 617 euro. La quota degli occupati tra gli ex percettori del Rdc è salita dal 12% di inizio 2019 al 29% di fine 2024.

Sul versante delle famiglie crescono le misure di sostegno alla genitorialità: nell’anno sono cresciute del 30% le domande di congedo parentale, le richieste per la decontribuzione mamme e le domande di accesso al Bonus asilo nido che hanno consentito a 500mila famiglie di sostenere la spesa.

Nell’ultimo anno l’Istituto ha accelerato sulla digitalizzazione dei servizi e l’implementazione dell’Intelligenza artificiale per offrire servizi sempre più personalizzati nell’ottica del welfare generativo: nel solo 2024 sono stati forniti 771 milioni di servizi completamente digitalizzati. Sono 30 milioni gli accessi ai servizi nei primi sei mesi del 2025 tramite la nuova app Inps mobile, utilizzata abitualmente da circa 6 milioni di cittadini.