Nel 2024 la Calabria ha consegnato quasi 79.000 tonnellate di latte bovino, in lieve crescita (+0,3%) ma ancora lontana dai livelli delle altre regioni del Sud. Il Caciocavallo Silano resta l’unica Dop tra le prime 20 d’Italia
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Il comparto lattiero-caseario italiano e dei suoi derivati (formaggi, yogurt, burro, panna, ricotte…) ha raggiunto nel 2024 un fatturato di 26,6 miliardi di euro, confermandosi tra i primissimi posti nel settore agroalimentare, ed ha assicurato esportazioni per quasi 6 miliardi (+10,7% sul 2023). Il Rapporto Assolatte 2025 ci offre dati interessanti, anche a livello regionale.
Assolatte rappresenta e tutela le industrie attive in Italia nel settore lattiero caseario operando a livello locale, nazionale e comunitario presso tutti gli organismi e le Istituzioni competenti. Nel 2024 le stalle del Paese, dalle Alpi alla Sicilia, hanno consegnato oltre 13 milioni di tonnellate di latte bovino (13.175.495), con un aumento del 2% sull’anno precedente.
Quasi la metà di questo valore viene assicurata dalla Lombardia (6.146.077), con in testa le province di Brescia, Cremona e Mantova, seguita da Emilia Romagna (2.100.998), Veneto (1.221.031) e Piemonte (1.219.019). Se si guarda alle percentuali su totale la Lombardia da sola è al 46,64%, mentre le quattro regioni del Nord appena citate contano assieme oltre 10 milioni di ettolitri pari all’81,11% della massa complessiva di latte bovino consegnato.
La Calabria con le sue 78.892 tonnellate si è attestata sotto l’1% (0,60%), con un aumento dello 0,3% su base annua. La regione del Sud che ha prodotto più latte bovino è la Sardegna con 209.217 tonnellate, precedendo la Sicilia che si è fermata a 184.079. La stessa Basilicata vale il doppio rispetto alla Calabria, con 151.733 tonnellate.
L’Italia vanta 56 formaggi Dop, compreso il Caciocavallo Silano che viene prodotto non solo in determinate aree della Calabria, ma anche della Basilicata, della Campania, della Puglia e del Molise. Sul podio delle Denominazioni di origine protetta, per produzione e latte utilizzato nel 2024, sono attestati tre giganti “padani” dell’arte casearia della Penisola: Grana Padano Dop (219.259 tonnellate prodotte; con 2.953.196 tonnellate di latte utilizzato come materia prima); Parmigiano Reggiano (163.495 tonnellate di formaggio per 2.045.718 tonnellate di latte); Gorgonzola (63.332 tonnellate per 449.764 tonnellate di latte).
La regina delle Dop meridionali dei formaggi è la Mozzarella di Bufala Campana che nel 2024 ha raggiunto le 55.718 tonnellate di produzione, impiegando 198.226 tonnellate di latte. Tra i pecorini primeggia il Romano Dop, seguito dal Toscano, dal Sardo e dal Siciliano.
Nella classifica delle prime 35 Dop proposta da Assolatte il Caciocavallo Silano occupa la 18ma posizione con 1.178 tonnellate di formaggio per 12.130 tonnellate di latte utilizzato (non è stata fornita la quota per ognuna delle regioni interessate). Tra le prime dieci Dop, dopo le quattro appena citate, Assolatte elenca: Pecorino Romano, Asiago, Taleggio, Provolone Valpadana, Montasio, Fontina.
Le tre province d’Italia che hanno prodotto nel 2024 più forme di Grana Padano Dop, su un totale di 5.635.153, sono Mantova (1.703.192), Brescia (1.349.581), Cremona (938.455). Questo famoso e nutriente formaggio apprezzato in tutto il mondo ha registrato lo scorso anno un aumento del 3,3% rispetto al 2023.
Le forme di Parmigiano Reggiano (il vero “re” dei formaggi a livello mondiale) prodotte nel 2024 sono state oltre 4 milioni (4.079.248), con in testa la provincia di Parma (1.362.226) e quella di Reggio Emilia (1.217.128). I caseifici attivi per la produzione di Parmigiano Reggiano Dop fra Emilia Romagna (le sole province di Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia) e Lombardia (soltanto Mantova) nel 2024 sono stati 288. Le forme di Gorgonzola Dop, tra Lombardia e Piemonte, sono state 5.277.686.