Il nuovo Rapporto Censis, fotografa un Paese attraversato da una profonda inquietudine sociale: il 78,5% degli italiani non ha fiducia nei servizi sanitari e assistenziali, mentre il 72,3% ritiene insufficienti gli aiuti statali in caso di emergenze o calamità naturali.
Si accentuano le disuguaglianze, diminuisce il potere d’acquisto e cresce la fascia di popolazione più vulnerabile.

A questa crisi di fiducia si aggiunge un altro segnale allarmante: «Un popolo che deserta le urne è un popolo che manifesta una profonda sfiducia nella classe politica nazionale. L’astensione non è soltanto un dato elettorale, ma il sintomo evidente di un distacco crescente tra cittadini e istituzioni».

«I dati del Censis – afferma Francesco Napoli, vicepresidente nazionale di Confapi – confermano che la fragilità sociale deriva innanzitutto dalla debolezza del nostro sistema produttivo. La deindustrializzazione, il peso dei costi energetici, la burocrazia e la lentezza nell’attuazione degli investimenti pubblici stanno impoverendo famiglie e territori».

Napoli richiama l’urgenza di una reazione immediata:
«Servono misure concrete per rilanciare le pmi, accelerare l’utilizzo dei fondi del Pnrr, sostenere le filiere strategiche e ridurre strutturalmente il costo dell’energia. Solo così possiamo ricostruire fiducia, occupazione e coesione sociale. Un Paese che non investe sulla propria base produttiva scivola inevitabilmente in un circolo di sfiducia e impoverimento».

«Le pmi – conclude – sono l’ossatura dell’economia italiana. Rimetterle al centro significa dare al Paese stabilità, crescita e una prospettiva reale di futuro».