Il reddito medio dichiarato dai reggini che vivono nel centro urbano della città metropolitana è 1,46 volte più elevato di quello dei cittadini che vivono in periferia o nei comuni dell'Hinterland. Reggio Calabria è, infatti, in cima alla classifica elaborata dal Sole 24 Ore su dati del ministero delle Finanze, Istat e Scenari Immobiliari, con la forbice più elevata tra i redditi: 22.903 euro per chi vive in centro, contro 15.642 euro dichiarati da chi vive in periferia. Si tratta del dato più basso tra le 14 città metropolitane. Entrando nel dettaglio, l'indagine prende in esame il quartiere più povero e quello più ricco: si passa dai 19.906 di media dichiarati nel quartiere Ravagnese ai 35.892 di media dei residenti del centro storico. Subito dietro, nella disuguaglianza reddituale tra centro urbano e hinterland, spiccano Milano (1,43), Palermo e Roma (entrambe 1,42).

Divari: il gap tra città e periferie

La media nazionale si ferma a +1,3 con meno di 28mila euro per chi vive in centro e circa 22mila per chi abita in periferia. Il gap tra città e periferie attraversa tutto il Paese, ma è più marcato nelle aree metropolitane. In media nelle altre città capoluogo - secondo l'indagine - il reddito si attesta a 26mila euro, contro i 22mila euro dei contribuenti in provincia, con un rapporto di 1,18. In pratica, nel cuore dei grandi poli urbani - si evince dall'analisi - i valori risultano il 27% più elevati di quelli dichiarati nei territori “fuori porta”, a fronte di un gap che si ferma al 18% nel resto del Paese. Nelle 14 aree metropolitane, inoltre, i divari si accentuano. Qui vivono circa 21,3 milioni di abitanti, pari al 36,2% della popolazione. Caratterizzate da alta densità abitativa e forte interazione economica e sociale, le grandi città ospitano disuguaglianze che si manifestano in diversi ambiti: il reddito, l’accesso ai servizi e la qualità della vita. I divari reddituali, in particolare, si incontrano tra le zone più centrali e le periferie, ma anche tra i quartieri all’interno della stessa città . Il gap emerge dall’analisi dei dati comunali e subcomunali relativi alle dichiarazioni 2024 (che fotografano l’anno di imposta 2023), pubblicati dal ministero delle Finanze.

Divari anche nei livelli d'istruzione, il dato di Reggio

Inoltre la distanza si incontra anche nei livelli di istruzione: in media nelle città metropolitane il tasso di laureati o dottori di ricerca ogni 100 abitanti è 2,1 volte più elevato che nell’hinterland. Il dato di Reggio Calabria non si discosta molto dalla media nazionale (al 17,9%) con il 16,4% per chi vive in città rispetto al 8,4% rilevato negli altri Comuni della cintura urbana (la media nazionale è al 8,5).

Affitti: un bilocale nell'Hinterland di Reggio in media 170 euro

Il divario tra centro e periferia nei canoni di locazione rappresenta l’ennesimo squilibrio nelle città metropolitane. Il gap minaccia i centri urbani che cercano di restare attrattivi, ma rischiando di svuotarsi nei weekend o di trasformarsi a causa del turismo mordi e fuggi. Nelle grandi città l’affitto medio di un bilocale nelle zone centrali è il triplo di quello registrato nelle aree periferiche. Lo certificano i dati di Scenari Immobiliari aggiornati a maggio 2025 relativi ai canoni abitativi nelle 14 città metropolitane, oggetto dell'indagine de Il Sole 24 Ore. a Napoli il canone medio del bilocale in centro è pari a 1.600 euro mensili, mentre scende a 550 euro fuori dal centro cittadino; a Catania il rapporto è tra 700 e 250 euro al mese. Il prezzo più basso si registra a Reggio Calabria: 300 euro per un bilocale in centro, 170 euro in periferia.