La disoccupazione in Africa. Il costo della vita in Europa e Nord America, in Asia, in Medio Oriente, nei Paesi Arabi e in Oceania. La povertà e le disuguaglianze sociali in Sud America. E ancora la tutela delle risorse primarie, il sistema scolastico e la formazione lavoro, la salute e la ricerca scientifica e farmaceutica, le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale, la criminalità, la sicurezza, i cambiamenti climatici, la transizione energetica e l’immigrazione. Le delegazioni governative di 92 Paesi stanno affrontando i temi caldi dell’economia mondiale alla IX conferenza internazionale di Riad “Future Investiment Initiative”. Rappresentanti istituzionali, del mondo della finanza e delle imprese siederanno a tavoli congiunti per definire azioni comuni e di interesse sociale, stringere accordi economici e di partenariato. Nella moderna e innovativa cornice del King Abdulaziz international conference center sono in programma 250 panel tematici con 650 relatori e sono attesi oltre 9mila partecipanti.

Riad, 29 ottobre 2025. Innovazione e competitività sono tra i temi discussi alla IX conferenza internazionale (foto: media kit FII9)

Il tema di quest’anno è “La chiave della prosperità: scoprire nuove frontiere di crescita”. I dati con cui ci si confronta sono allarmanti. Aumenta la povertà. Aumentano le disuguaglianze sociali. I cambiamenti climatici sconvolgono con sempre maggiore frequenza intere regioni causando danni e vittime con costi per la ricostruzione che molti Paesi non riescono ad affrontare. Gli immigrati provenienti da Paesi poverissimi o dilaniati da conflitti premono alle frontiere dei Paesi più ricchi cercando spazi vitali ed opportunità per un futuro migliore. Il Pil mondiale ha raggiunto quota 112 trilioni di dollari ma il 90% della popolazione vive in condizioni di grande difficoltà. Governi ed imprese sono chiamati ad un compito molto arduo. Ribattezzata la Davos del deserto, la 4 giorni che si tiene in Arabia Saudita è uno dei principali forum economici globali e segna la presenza forte delle istituzioni e delle imprese dei Paesi emergenti. Molto attesi i forum della Banca mondiale e dell’Ocse. La conferenza è organizzata dalla Future investment foundation che persegue obiettivi in 4 macroaree: salute, educazione, sostenibilità ambientale ed energetica, robotica ed intelligenza artificiale.

Futuro a portata di investimenti

Ogni anno la fondazione investe in progetti ideati da start up che propongono soluzioni innovative in questi campi. Le nuove imprese selezionate ricevono finanziamenti dalle holding internazionali che partecipano in qualità di main sponsor del forum: nel 2024 sono stati investiti 85 milioni di dollari e creati 2.200 posti di lavoro. Sul terreno degli accordi internazionali dal 2017, anno della prima conferenza di Riad, sono stati sottoscritti protocolli economici per un valore di 198 miliardi di dollari. L’appuntamento di questi giorni in Arabia Saudita è stato preceduto da due tappe del cosiddetto FII priority: a febbraio a Miami, negli Usa, e a maggio a Tirana, in Albania.

Sviluppo economico e sociale e lotta alla povertà

I temi affrontati a Riad hanno un forte impatto sulle economie dei Paesi più industrializzati. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico il 2,5% dei Pil nazionali, circa 3mila miliardi di dollari, si perde ogni anno in interventi “riparatori” di decisioni politiche inadeguate. Queste risorse sarebbero utili per rispondere ai bisogni primari della popolazione mondiale che vive in stato di assoluta indigenza. Sempre secondo l’Ocse, basterebbe lo 0,5% del Pil mondiale per sconfiggere la fame nel mondo ed assicurare alla popolazione più povera un reddito di sopravvivenza. Per assicurare il diritto alla salute e allo studio basterebbe solo l’1% della ricchezza prodotta nei Paesi più industrializzati.