Lo stabilimento di Reggio produrrà 18 convogli per la nuova linea del tram della città lombarda. Parteciperà per una quota di importo pari ad 80 milioni di euro
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Innovazione e sostenibilità made in Japan ma con l’anima calabrese. Dopo Roma e Milano toccherà a Brescia. Lo stabilimento Hitachi Rail di Reggio Calabria si prepara a produrre 18 convogli per la nuova linea del tram della città lombarda. L’azienda giapponese fa parte del consorzio di imprese, guidato dal gruppo Manelli, che si è aggiudicata il contratto da 326 milioni di euro per le infrastrutture ed il trasporto. Il progetto prevede la realizzazione del tracciato che collegherà le stazioni di Pendolina e Fiera e che ha avrà 21 fermate.
Hitachi parteciperà per una quota di importo pari ad 80 milioni di euro circa per la fornitura dei tram e dei sistemi di connessione tecnologica e di comunicazione lungo il tracciato. I 18 convogli previsti nel bando saranno realizzati tutti in riva allo Stretto. La tecnologia di Hitachi coniuga innovazione e sostenibilità. I tram dispongono di un sistema avanzato di assistenza alla guida e di un sistema eco-drive che assicura l’ottimizzazione delle funzioni di viaggio per un maggiore risparmio energetico. Le carrozze hanno una capienza di 215 persone, 52 delle quali con posto a sedere, e sono dotate di un impianto di climatizzazione automatico adattabile al numero di viaggiatori. In riva allo Stretto le linee di montaggio lavorano sempre a pieno ritmo.
Attualmente lo stabilimento calabrese sta producendo i treni per la metropolitana di Roma, i convogli “Leonardo” per 3 linee della metropolitana di Milano ed i treni ibridi “Blues”, a tripla alimentazione, per il trasporto ferroviario regionale, progettati per Trenitalia. I treni “Blues” sono entrati in servizio nel 2022. Viaggiano nel Lazio, in Sardegna, in Sicilia, in Calabria, in Trentino, in Toscana e in Friuli-Venezia Giulia.
Hitachi ha costruito i convogli per le linee tramviarie e metropolitane delle città di Lima, Copenaghen, Taipei e Salonicco. In Italia Hitachi ha sei stabilimenti, 4mila e 400 dipendenti ed un fatturato di 3,4 miliardi di euro. In Calabria i dipendenti sono circa 500, tutti altamente specializzati, e c’è un indotto che conta altri 200 lavoratori. Il gruppo giapponese sta investendo molto nella sostenibilità ambientale ed in Italia, come all’estero, si stanno portando a termine progetti che consentiranno di tagliare le spese energetiche ed abbattere le emissioni di gas serra. A Reggio Calabria si è optato per il fotovoltaico. L’impianto, da 100 kwp, sarà realizzato nel 2026 ed andrà a coprire i due terzi del fabbisogno energetico della fabbrica.