Scuole, Iacucci shock: «Dovremmo chiuderle quasi tutte»

«Se dovessimo rispettare i parametri di vulnerabilità sismica previsti dalle norme – dice il presidente della Provincia di Cosenza - soltanto una manciata di edifici potrebbero accogliere gli studenti»

156
di Salvatore Bruno
12 settembre 2018
08:29

Ha convocato l’Assemblea dei sindaci nella sala delle adunanze della storica sede di Piazza XV Marzo, estendendo l’invito anche ai parlamentari eletti sul territorio. All’ordine del giorno dela riunione, fissata per venerdì 14 settembre, il presidente della Provincia Franco Iacucci ha inserito due punti ritenuti di estrema attualità: lo stato di salute degli edifici scolastici, a pochi giorni dal suono della prima campanella, e le condizioni dell’immensa rete stradale su cui l’ente mantiene ancora le competenze, percorsa quotidianamente da migliaia di veicoli, con tutti i suoi ponti e viadotti sui quali la carenza di risorse non consente un adeguato controllo. Alla riunione parteciperanno sia il presidente di Upi Calabria, Enzo Bruno, sia il presidente di Anci Gianluca Callipo.

Edifici scolastici fuorilegge

Quasi tutti gli immobili destinati a scuole secondarie di secondo grado non rispettano i parametri di vulnerabilità imposti dalla legge. In altre parole, si tratta di strutture esposte al rischio di crollo in caso di terremoto. Lo si evince dalla ricognizione condotta dai tecnici dell’ente, sulla base della quale la Provincia ha partecipato al bando regionale per la concessione di contributi finalizzati alla esecuzione di interventi i adeguamento sismico. Numerosi i progetti ammessi a finanziamento. Le procedure burocratiche di assegnazione degli appalti e quelle di esecuzione dei lavori sono però lunghe e complesse. Nel frattempo c’è sempre il rischio che la magistratura possa disporre i sigilli. Secondo una recente sentenza della Cassazione, emessa nel gennaio 2018, a conferma di un provvedimento di sequestro disposto dalla Procura di Grosseto e relativo ad una scuola ubicata nel capoluogo toscano, la non prevedibilità degli eventi sismici rende sempre attuale il pericolo per l'incolumità pubblica tanto più se c'è una violazione, anche minima, della normativa di settore. E questo anche se nelle immediate circostanze non esiste un pericolo imminente di crollo. Tradotto in soldoni, laddove si accerta che gli edifici sono fuori norma, le istituzioni che ne hanno la responsabilità dovrebbero chiudere i cancelli. «Se dovessimo rispettare i parametri di vulnerabilità sismica previsti dalle norme – dice il presidente della Provincia di Cosenza Iacucci, anticipando parzialmente i contenuti del suo intervento - soltanto una manciata di edifici potrebbero accogliere gli studenti».


Più di ottocento ponti e viadotti da controllare

All’indomani del crollo del Ponte Morandi di Genova, il governo ha avviato un piano straordinario di monitoraggio dell’intero sistema stradale nazionale. La Provincia di Cosenza, lungo la rete viaria di propria competenza, conta la presenza di 840 tra ponti e viadotti, percorsi quotidianamente da migliaia di automobilisti. Infrastrutture determinanti per la mobilità, in particolare per quella delle popolazioni residenti nelle aree dell’entroterra. Per le verifiche tecniche, il costo stimato è pari a circa 5 milioni di euro. Risorse di cui l’ente non dispone. Anche di questa criticità si parlerà nell’assemblea alla quale la delegazione parlamentare è stata invitata tenendo conto dei vuoti legislativi scaturiti dalla riforma Delrio, di cui Camera e Senato dovranno al più presto occuparsi.

Giornalista
GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top