Calabresi beffati

Statale 106, i 3 miliardi di Salvini spalmati su 15 anni: nella manovra solo 100 milioni fino al 2024. Alecci (Pd): «Presa in giro»

Il finanziamento pluriennale è effettivamente citato nella manovra ma con una tempistica biblica che dovrà fare i conti con i governi futuri. Il consigliere regionale dem: «Annuncio di Occhiuto e del ministro della Lega rappresenta uno schiaffo a tutte quelle famiglie che hanno perso un loro caro su quella strada»

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di Massimo Clausi
26 novembre 2022
14:42

Tre miliardi aveva promesso il Governo per la Ss 106 jonica e tre miliardi sono stati inseriti nella nuova bozza della manovra diffusa ieri fra i deputati. Il problema è che lo Stato ha deciso di onorare quello che in molti hanno definito un debito verso i calabresi con la dovuta calma. Da quanto si legge nell’ultima bozza i soldi verranno assegnati entro un arco temporale di quindici anni; si avete letto bene, quindici anni, come se non fossero già sufficienti i venti che i calabresi hanno già atteso in vano per avere una strada statale degna di questo nome e non una mulattiera.

Nella bozza, infatti, si legge testualmente che “Per la realizzazione di lotti funzionali del nuovo asse viario Sibari – Catanzaro della S.S. 106 Jonica è autorizzata la spesa complessiva di 3.000 milioni di euro, di cui 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, 150 milioni di euro per l’anno 2027, 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2031, 250 milioni di euro per l’anno 2032 e 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2033 al 2037”. Quindi se va tutto come deve andare per il 2037 i calabresi avranno almeno il tratto fino a Catanzaro ammodernato. Chissà quando verrà realizzato il resto ovvero tutta la parte che da Catanzaro arriva fino a Reggio Calabria, tratta per la quale ci sono al momento solo dei progetti preliminari, quindi nessuno sa con esattezza a quanto ammonterà la spesa.


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Quanto basta per far andare su tutte le furie il consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, che ieri ha diffuso un video sulla vicenda in cui si definisce senza mezzi termini arrabbiato e amareggiato. «L'ennesimo annuncio di Occhiuto e del ministro Salvini sulla S.S. 106 - dice nel video il consigliere - sono uno schiaffo ai calabresi ed alle famiglie che hanno perso un loro caro in quella strada ormai nota come "la strada della morte"». Un nome che non è frutto del caso, ma di una serie di dati terrificanti: considerata dall’Aci la 5^ strada più pericolosa d’italia per il rapporto fra mortalità e incidentalità, 30 decessi l’anno  e in  25 anni si sono registrati 11000 incidenti, 25mila feriti  e 750 morti.

«Tre miliardi spalmati in 15 anni non indicano una concreta volontà politica di intervenire sull'opera,  come magari si è fatto per il ponte Morandi realizzato in soli due anni, vuol dire solo annunci, fumo, vuol dire prendere in giro una comunità, una Regione. Tra l'altro i 3 miliardi, che verranno stanziati in 15 anni, sono solo una parte del finanziamento necessario, infatti per il completamento di tutta l'opera ne servono circa 8. Lunedì presenterò in Consiglio regionale un'interrogazione nel merito della S.S.106 ionica. È ora che ai calabresi si dica la verità sullo stato dell'arte e se vi sono o no reali intenzioni di intervento».

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Fin qui Alecci cui sembra difficile dar torto anche perchè per il primo anno vengono stanziate solo briciole e l’erogazione dei finanziamenti nel testo è condizionata da una serie di parametri e paletti. “Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro il 30 aprile 2023 - si legge ancora nel testo -, sono individuate le tratte – lotti funzionali - da finanziare con le risorse di cui al comma 1, le modalità di erogazione e i casi di revoca delle stesse, previa presentazione da parte del Commissario straordinario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, entro il 28 febbraio 2023, di un quadro completo e aggiornato, riscontrabile sui sistemi informativi della Ragioneria generale dello Stato, dei lotti in corso di realizzazione e da realizzare, con indicazione, per ciascun lotto, dei relativi costi, dello stato progettuale o realizzativo e delle risorse già disponibili, nonché del cronoprogramma procedurale e finanziario.

L’erogazione delle risorse è subordinata all’aggiornamento tempestivo e costante dei dati contenuti nei sistemi informativi della Ragioneria Generale dello Stato e al relativo riscontro del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”. Insomma deve filare tutto davvero liscio per riuscire a spendere le risorse ed evitare che magari un blocco nell’avanzamento delle procedure li faccia dirottare altrove. Altro piccolo campanello d’allarme poi è l’ammontare del finanziamento per il primo anno che ammonta solo a 50 milioni. Per fare che?

Il tutto in attesa di Bruxelles. Ieri il Governo, replicando all’interpellanza urgente sul tema presentata dalla deputata Vittoria Baldino (M5s), ha detto che nei prossimi giorni il ministro Salvini sarà in Belgio, alla riunione dei ministri delle Infrastrutture europei, per spuntare un co finanziamento dell’opera. Servono almeno altri cinque miliardi e poi almeno la tratta fino a Catanzaro sarà realizzabile. Il resto, con ogni probabilità, sarà un problema delle prossime generazioni. E meno male che la SS 106 è stata definita “opera strategica”.

Giornalista
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