La spesa delle famiglie italiane riprende a crescere anche se in maniera non sostenuta. Aumenta quella per tecnologia e tempo libero, diminuisce per generi alimentari ed energia. Lo dice l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio. La confederazione delle imprese prevede che nel 2025 la spesa pro capite reale raggiugerà i 22.114 euro con una crescita di 239 euro rispetto al 2024. Un segnale positivo per l’economia nazionale.

La contrazione dei consumi è stata costante negli ultimi anni a causa della crisi economica che ha condizionato e limitato la propensione agli acquisti degli italiani. Il record, con 22.334 euro, nel 2007 poi il crollo. Secondo Confcommercio negli ultimi tre decenni la spesa pro capite per informatica e telefonia ha registrato una crescita vertiginosa, di quasi il 3.000%.

Nello stesso periodo i servizi culturali e ricreativi hanno mostrato un avanzamento significativo, con aumenti di oltre il 120%. I risultati più consistenti sono stati registrati dai consumi per la ristorazione (+25,7%) e la spesa per viaggi e vacanze (+18%). Il consumo di energia domestica diminuisce del 35,1%: le famiglie fanno maggiore attenzione nonostante i prezzi delle utenze cresciuti a dismisura negli ultimi 4 anni.

La spesa per alimentari e bevande segna un calo del 5,1%, l’abbigliamento perde lo 0,5%. «Gli italiani tornano a spendere ma con cautela, privilegiando soprattutto il comparto tecnologico. Preoccupa e genera incertezza - commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - l’impatto dei dazi. Servono segnali di fiducia, a cominciare dalla riforma fiscale, per far ripartire consumi e investimenti».