Regionali, il centrodestra non vuole Occhiuto e lui se la prende con LaC

Appena un nostro notista si permette di scrivere qualcosa sulle difficoltà del sindaco di Cosenza nel conquistare la leadership di un centrodestra unito alla Regione, ecco che i suoi giannizzeri iniziano a martellare contro la nostra testata sui social. Un consigliere comunale minaccia addirittura di smontare i tabelloni della società Pubbliemme

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di Pablo .
10 ottobre 2019
19:15
Mario Occhiuto
Mario Occhiuto

Gli Occhiuto boys sono nuovamente scatenati contro Lacnews24. Appena  un nostro notista si permette di scrivere qualcosa  sulle difficoltà del sindaco di Cosenza nel conquistare la leadership di un centrodestra unito alla Regione, ecco che i giannizzeri del primo cittadino di Cosenza iniziano a martellare contro la nostra testata sui social. Riproponendo sempre la stessa accusa: LaC ce l’avrebbe con Occhiuto perché una società del gruppo, la Pubbliemme, avrebbe un contenzioso di 1,5 milioni di euro con il Comune di Cosenza.

 


Un atteggiamento assai curioso. Intanto perché il contenzioso la Pubbliemme ce l’ha con il Comune di Cosenza, e non certamente con Mario Occhiuto. Inoltre, tale contenzioso è ancora al primo grado di giudizio ed è vecchio di almeno 6 o 7 anni. Ancora: la Pubbliemme è un colosso della comunicazione e sicuramente non teme un contenzioso di questa entità con un ente pubblico; inoltre, è una società del gruppo ma non edita laC. Si tranquillizzi, dunque, Mario Occhiuto, LaC News24 racconta semplicemente i fatti e lo fa in indipendenza e libertà.

 

Ci chiediamo: ma qual è il problema dell’architetto Occhiuto? Forse teme che non sarà candidato per colpa dei pezzi di lacnews24? Da questo punto di vista si rassereni, noi facciamo semplicemente il nostro lavoro. Ieri sera il nostro collega Bellantoni ha fatto un pezzo nel quale parlava delle subordinate alla candidatura di Mario Occhiuto. La notizia, frutto di autorevoli indiscrezioni, tutte provenienti dal centrodestra, non era un segreto per nessuno: Lega e FdI hanno dato il via alla canditura in quota FI alla Calabria, ma hanno posto un veto alla candidatura del sindaco di Cosenza. I motivi del veto sono abbastanza noti: la pesante situazione giudiziaria che si trascina Mario Occhiuto. E d’altronde un’accusa di riciclaggio internazionale dalla procura di Roma e un’altra di bancarotta fraudolenta per 28 milioni di euro dalla Procura di Cosenza, non sono mica bruscolini.

 

Evidentemente Mario Occhiuto non gradisce che noi lo scriviamo e dunque scatena i suoi giannizzeri su facebook. Alcuni sono veri e propri profili falsi, molti li abbiamo segnalati alla polizia postale. Ieri sera, un certo Guido Compagna rispolvera la solita litania del contenzioso tra Comune di Cosenza e Pubbliemme e scrive riproponendo il link di un pezzo di una testata calabrese di qualche mese fa: LaC News24 fa parte del gruppo Pubbliemme. "Il gruppo Pubbliemme deve pagare circa 1,5 milioni di euro al Comune di Cosenza".

 

E fin qui niente di strano, potremmo rapidamente liquidare il tutto come la reazione di un disperato giannizzero, forse, con un profilo falso. Il discorso si fa invece più serio, quando appare il commento di un certo Sergio del Giudice, che con una certa arroganza scrive:  «Cominciamo con la rimozione della struttura di questi signori sita all’uscita autostradale». Questa volta a scrivere non è un profilo falso, oppure un giannizzero qualsiasi. Il signore che minaccia la rimozione dei tabelloni della Pubbliemme, come rappresaglia ai pezzi di Lacnews24,  è un consigliere comunale di Cosenza. Un rappresentante delle istituzioni. Un esponente della maggioranza di colui che aspira a diventare il governatore della Calabria. Lasciamo dunque all’opinione pubblica la libertà di farsi un opinione sulla cultura “democratica” dell’architetto Mario Occhiuto, il quale evidentemente considera il Comune di Cosenza una sorta di “cosa nostra”. Figuriamoci se dovesse mettere le mani sulla Regione Calabria. Ma forse, tutto ciò, è solo la fisiologica conseguenza di un politico sull’orlo di tragica crisi di nervi.

 

Pablo

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