Da Londra alla Sila per riprendere le redini dell’azienda agricola di famiglia: «I primi anni pensavo di non farcela»

La storia della fattoria Pupo a Camigliatello si intreccia con il percorso di crescita di Lorenzo che, dopo le esperienze all’Estero, torna a casa per dedicarsi alla terra: «È la burocrazia la vera spina nel fianco di noi agricoltori»

di Franco Laratta
21 gennaio 2023
15:40

Sono passati 6 anni dal rientro di Lorenzo Pupo da Londra. Non appena laureato all’università della Calabria, cercò lavoro. Le opportunità gli si presentarono a Londra, Manchester e Venezia. Fatte diverse esperienze, alla fine decide di trasferirsi definitivamente nella capitale dell'Inghilterra, dove rimase per alcuni anni. Andare a Londra rappresentava un’ottima opportunità per lui. Come del resto è stato per migliaia di ragazzi italiani e tantissimi calabresi. Ma dopo pochi anni cominciò a non stare più bene: la nostalgia per la Calabria era sempre più forte. Così decide di tornare nella sua Sila per occuparsi delle proprietà agricole della famiglia. C’era molto da fare, perché buona parte era inutilizzata da tempo. Ora con Lorenzo possiamo fare un breve bilancio, anche per capire se tutto è andato bene.

Il ritorno in Sila

«Si è vero, sono passati ben 6 anni da quando sono tornato e ho iniziato quest'avventura. I primi 3 anni sono stati durissimi, pensavo di non farcela. Da una parte l'inesperienza, dall'altra le difficoltà burocratiche, le poche disponibilità economiche e tecniche che mi hanno messo a dura prova. Oggi guardando indietro sono felice dei tanti passi avanti che sono riuscito a fare. Questo mi dà la motivazione per portare avanti i tanti progetti che ho in mente».


Con Lorenzo è importante capire cosa significhi oggi per un ragazzo fare l’agricoltore, l’allevatore, stare a contatto diretto con la terra, lottare contro le avversità naturali, contro la burocrazia e la cecità delle istituzioni. Lorenzo è netto e chiaro: «Fare l'agricoltore oggi è molto complesso. Fare l'agricoltore significa conoscere 20 mestieri tutti insieme: dal meccanico al veterinario, dal commercialista all'esperto di leggi europee, devi conoscere bene il suolo, le piante e anche le tecniche di coltivazione. Insomma bisogna essere pronti a tutto».

Essere agricoltore in Calabria

Lorenzo è forte e determinato, e lo ha dimostrato in questi primi anni, che sono stati veramente difficili: «Certo, essere agricoltore in Calabria, e per giunta in montagna, rende tutto più difficile. Ma io credo che la burocrazia sia la vera spina nel fianco di noi agricoltori. In un mondo che va veloce come il vento, bisogna andare al passo con i tempi e non aspettare mesi o anni per un permesso o per una carta. Bisogna velocizzare la realizzazione di infrastrutture indispensabili per l'agricoltura come la gestione delle reti idriche che sono ad esempio in Sila, bloccate da 30 anni».

Tempo fa, dalle nostre pagine, Lorenzo ha fatto un appello a comprare i prodotti calabresi, a valorizzare le produzioni agroalimentari della nostra terra. Un appello ai calabresi a sostenere le produzioni locali. Perché anche così si aiutano i nostri agricoltori. «Il mio appello è stato molto seguito e apprezzato. Io credo che veramente l'unica possibilità che ha un piccolo agricoltore come me, sia la vendita diretta delle sue produzioni. Le persone devono tornare avere un contatto diretto con chi produce il cibo. So bene che è comodo andare al supermercato e trovare tutto a portata di mano. Questo però ha portato man mano alla scomparsa di 2 aziende su 3 in Italia negli ultimi 40 anni. Bisogna invertire la rotta e consumare prodotti a km0 e di stagione. Questo favorisce non solo i piccoli agricoltori ma anche la salute dei consumatori».

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L’auto-raccolta, il progetto

Lorenzo ha poi lanciato l’autoraccolta dei frutti di bosco, dei mirtilli, dei frutti dei suoi nuovi impianti. È interessante sapere com’è andato questo esperimento: «È vero, è stato proprio un esperimento. Andato a buon fine per fortuna. A fine settembre ho lanciato su Facebook questa iniziativa dell'autoraccolta dei lamponi. Subito e incredibilmente lo stesso giorno, sono arrivati i primi curiosi da Cosenza. Nei giorni successivi soprattutto nei week end sono state decine le persone a venire in fattoria per raccogliere e portare a casa i nostri buonissimi lamponi. Tutti si sono divertiti, dai bambini agli anziani, e poi sono venuti anche tanti stranieri. Alla scoperta dei frutti di bosco della nostra Fattoria».

Progetti futuri

Con Lorenzo proviamo a scoprire quali saranno le prossime tappe della Fattoria Pupo. Lui che è un giovane contadino e agricoltore, anche un piccolo allevatore, è diventato un modello, un esempio, per tanti giovani. Il suo rientro da Londra a fatto notizia anche a livello nazionale. «Sto già lavorando alla realizzazione di un laboratorio di trasformazione e punto vendita dei prodotti che facciamo in fattoria. Frutta fresca, confetture, succhi di frutta, yogurt e tanto altro, sempre all'insegna dei prodotti genuini di montagna».

Da qualche tempo Lorenzo vive con Nicole, la sua ragazza, in fattoria, ad oltre 1300 mt sul livello del mare, con gli inverni rigidissimi, spesso lontano da tutto e da tutti. E in questo Nicole lo ha aiutato tanto, gli è stata vicina, ha fatto quanto possibile per condividere con Lorenzo i tanti sacrifici. Non deve essere per niente facile per una coppia amarsi, lavorare dalla mattina e fino a tarda sera, fare tanti sacrifici, vivere nel cuore della bellissima foresta silana. Lorenzo è chiaro: «Vivere in Sila per me è una cosa naturale. Mi sento molto di più a mio agio qui, che non in una grande metropoli come Londra. Se ci si vuole bene veramente, si può vivere dappertutto, condividendo ogni cosa, facendo insieme tanti sacrifici. E con Nicole ci siamo riusciti».

Alla fine con Lorenzo parliamo di un altro aspetto. E cioè cosa farebbe se dovesse capitargli un’occasione allettante, cioè un bel lavoro e un ottimo stipendio, lontano dalla Calabria. Magari nuovamente a Londra. Ma lui non ha dubbi: «Io credo fortemente in quello che sto facendo qui. Credo nella Sila, nell'agricoltura sostenibile e voglio portare avanti i miei progetti qui. La mia esperienza a Londra, Manchester e Venezia mi ha insegnato tanto e sono contento di averla fatta, ma non tornerei più indietro».

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Amore per la Calabria e per la Sila

Quella di Lorenzo è una bella storia d’amore: amore per la terra, amore per la Calabria, amore per la Sila. Ma è soprattutto una storia d’amore che sta vivendo con la sua ragazza, lontano da tutto e da tutti, in un’azienda piuttosto vasta, che piano piano sta rilanciando, rendendola produttiva. Ha iniziato con 4 ettari di patate della Sila IGP, l’anno dopo con 5 ettari di grano Verna, poi un piccolo allevamento di bovini, ora con i frutti di bosco. E presto comincerà con la trasformazione e la vendita diretta. Lorenzo è un ragazzo in gamba, che ha trovato il suo paradiso sulla montagna silana, in località Aceretto, a pochi chilometri da Camigliatello, davanti al Lago Cecita. Qui è il suo ideale di vita, in questi posti meravigliosi, lontani dai rumori, dai frastuoni, dal traffico delle grandi città. È dura, ci vuole forza e coraggio, ma Lorenzo non ha dubbi: «Io qui vivo meglio che in qualsiasi altra città d’Italia o d’Europa. Qui è la mia vita. Questa è la mia terra. Con Nicole».

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