Un nuovo incarico al sacerdote Guido Carli, coinvolto in un caso giudiziario vent’anni fa concluso con un risarcimento di 700mila euro. Le contromisure: monitoraggio, attività con minori solo in presenza di adulti e accompagnamento psicologico
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Fa discutere la decisione della Diocesi di Bolzano e Bressanone di nominare don Giorgio Carli collaboratore pastorale in Alta Pusteria a partire dal 1° settembre 2025. Il sacerdote, una ventina di anni fa, era stato coinvolto in un lungo procedimento giudiziario per accuse di abusi. Prosciolto in Cassazione nel 2009 per intervenuta prescrizione, dopo una condanna in secondo grado, nel 2013 il Tribunale civile condannò in solido la diocesi e la parrocchia di San Pio X di Bolzano a un risarcimento complessivo di 700.000 euro, oltre agli interessi legali.
Le misure stabilite dalla diocesi
In Val Pusteria, precisa la diocesi, le attività pastorali con bambini e adolescenti si svolgeranno sempre in presenza di altri adulti. La comunicazione ufficiale spiega che «nel quadro degli avvicendamenti annuali del personale, il sacerdote Giorgio Carli è stato nominato collaboratore pastorale in Alta Pusteria a decorrere dal primo settembre 2025» e che «dopo la pubblicazione della perizia indipendente sugli abusi sessuali nella diocesi di Bolzano-Bressanone, un gruppo di esperti ha esaminato anche il suo caso e raccomandato alcune misure, che sono state confermate dai vertici diocesani. I responsabili in loco sono stati informati personalmente».
Il lavoro del gruppo interdisciplinare
A seguito del report sugli abusi commissionato allo studio legale tedesco Westpfahl, Spilker, Wastl, la diocesi ha istituito un gruppo interdisciplinare con il compito «di esaminare la situazione dei quattordici sacerdoti ancora in vita citati nel report ed elaborare adeguate misure nella cornice delle norme ecclesiali e del diritto, sul piano medico nonché delle esigenze pastorali». Le possibili restrizioni includono il divieto di celebrare messa in pubblico, il ricorso ad accompagnamento psicologico, limitazioni alle attività con minori e un monitoraggio costante con feedback regolari.
Le decisioni per don Giorgio Carli
Per il caso specifico, la diocesi ha reso noto che «sono state stabilite le seguenti misure: accompagnamento psicologico, attività pastorale con bambini e adolescenti solo in presenza di altri adulti e monitoraggio costante da parte di referenti designati».
La posizione del vescovo Muser
Il vescovo Ivo Muser ha dichiarato di «assumersi consapevolmente la responsabilità per l'impiego di don Giorgio Carli, sulla base delle raccomandazioni del gruppo di esperti e delle circostanze esistenti». Monsignor Muser ha inoltre ribadito che ritiene «essenziale ricercare soluzioni responsabili anche nei casi difficili, sempre nell'osservanza di regole chiare e precise, all'interno di condizioni quadro controllate e nella consapevolezza che la sicurezza e la tutela dei minori nella nostra diocesi hanno la massima priorità».