Attentato a Gerusalemme: tre israeliani uccisi e quattro feriti gravi. Prolungata di un giorno la tregua a Gaza
I due attentatori palestinesi sono stati uccisi dai soldati dell'esercito di David. In extremis è arrivato il rinnovo del cessate il fuoco, confermato dal Qatar, anche se la tensione nei territori continua a salire
È salito a tre il numero degli israeliani uccisi all'ingresso di Gerusalemme in un attentato terroristico palestinese. Lo ha riferito il direttore del Magend David Adom (equivalente locale della Croce Rossa) Eli Bin. In precedenza aveva riferito dalla uccisione di una donna di 24 anni e di un uomo di 70. Quattro feriti sono in condizioni gravi.
I due attentatori, due palestinesi di Gerusalemme est, sono arrivati in automobile: sono subito scesi impugnando un fucile M-16 ed una pistola ed hanno aperto il fuoco. Turgeman ha aggiunto che sono stati uccisi dall'intervento immediato di due soldati che erano presenti sul posto e di un civile. Subito dopo è arrivata l'identificazione degli attentatori: si tratta di Murad Nimer (38 anni) ed Ibrahim Nimer (30 anni), residenti nel rione di Tsur Baher a Gerusalemme est e detentori di carte di identità israeliane.
Secondo la radio militare entrambi hanno scontato detenzioni in Israele per ''attività' terroristiche''. Secondo il sito palestinese QudsNews sarebbero entrambi collegati a Hamas. Nella loro automobile, secondo la polizia, sono stati trovati centinaia di proiettili. I due progettavano dunque, a quanto pare, un attentato di grandi dimensioni.
Nella notte, intanto, Israele ed Hamas hanno raggiunto un nuovo accordo per prolungare di un giorno il cessate il fuoco. A darne notizia, per primo, l'esercito israeliano. Poco dopo, in una nota, anche Hamas ha confermato di aver accettato il prolungamento della tregua. A suggellare l'intesa un comunicato del Qatar, tra i principali paesi mediatori: «Le parti palestinese e israeliana hanno raggiunto un accordo per estendere la tregua umanitaria nella Striscia di Gaza per un ulteriore giorno alle stesse condizioni precedenti, ovvero il cessate il fuoco e l'ingresso degli aiuti umanitari, nel quadro della mediazione congiunta dello Stato del Qatar», ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Affari Esteri del Qatar, Majed Al Ansari, in un comunicato.