Come distinguere le allergie dal coronavirus? Le indicazioni dell'Iss

Ecco le situazioni che dovrebbero far sorgere il dubbio che possa trattarsi di qualcosa di più grave. L'appello dell'Istituto superiore di sanità: «Non affidatevi al web»

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di Redazione
30 maggio 2020
10:36

Con la primavera possono presentarsi o peggiorare alcuni sintomi tipici delle allergie respiratorie, come riniti, congiuntiviti o asma bronchiale, «che potrebbero essere facilmente confusi» con quelli del Sars-Cov-2.

In questi casi è bene «non affidarsi alla ricerca sul web» per saperne di più e contattare invece il proprio medico. A fare chiarezza è un focus "Allergia o Covid?" pubblicato sul portale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).

In particolare, ricordano gli esperti Iss, a dover far sorgere dubbi che possa trattarsi di qualcosa di più grave sono tre situazioni specifiche: se i sintomi insorgono in persone che non hanno mai sofferto di allergia respiratoria, se si è un paziente allergico e la terapia abituale non attenua il problema, oppure se, ai sintomi soliti, si aggiunge la febbre.

In chi soffre di allergie ai pollini, l'uso delle mascherine in questo periodo va ancor più incentivato perché oltre a proteggere dal coronavirus, può proteggere da allergeni che viaggiano nell'aria. Nel momento in cui l'epidemia costringe a stare più tempo in casa, chi soffre di asma bronchiale causata da allergeni indoor, come acari, epiteli animali e muffe, deve prestare maggiore attenzione alle indicazioni ricevute per evitare manifestazioni acute. In caso di allergia al lattice, bisogna usare esclusivamente guanti in nitrile, facendolo anche presente al personale sanitario, in caso di necessità. Infine, se si sta effettuando un ciclo di immunoterapia specifica per le allergie non va interrotto e chi è in terapia di mantenimento deve continuare il trattamento prescritto

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