Lo sparo di Capodanno

Il deputato pistolero è indagato per lesioni aggravate. Pozzolo usa l’immunità per evitare il sequestro degli abiti

Fascicolo aperto dalla Procura di Biella. Spunta una testimonianza: «Era allegro e mostrava la pistola». Test per la polvere da sparo effettuato il primo gennaio

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di Redazione
2 gennaio 2024
17:34
Emanuele Pozzolo (foto da Fb)
Emanuele Pozzolo (foto da Fb)

Emanuele Pozzolo è indagato per lesioni aggravate. In procura a Biella è stato aperto un fascicolo nei confronti del deputato, dal momento che è sua la pistola che nella notte di Capodanno ha ferito un 31enne durante la festa nei locali della Pro loco a Rosazza. Il diretto interessato però ha dichiarato di non essere stato lui a sparare. Si tratta dunque di un atto dovuto per poter compiere tutte le indagini del caso.

Un testimone: «Era allegro e mostrava la pistola»

Arrivano, intanto, testimonianze su quello che sarebbe accaduto prima dello sparo che monopolizza da due giorni il dibattito politico. «Era molto allegro e stava mostrando la pistola tenendola nel palmo della mano». Così è stato descritto il comportamento del deputato Fdi, da un uomo presente alla festa di Capodanno alla Pro Loco di Rosazza, che vuole restare anonimo e che è già stato sentito dai carabinieri. «La pistola era molto piccola e stava tutta nel palmo della mano. Sembrava quasi un accendino» spiega il testimone che dice che lo sparo «si è sentito all'improvviso e non abbiamo avuto nemmeno il tempo di chiedere di riporre l'arma, visto peraltro che c'erano anche dei bambini».  


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Secondo le testimonianze rese ai carabinieri subito dopo lo sparo sono intervenuti due degli agenti della scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, al momento non presente alla festa, che hanno prestato i primi soccorsi al ferito, un elettricista di 31 anni, e hanno messo l'arma in sicurezza.

Testa per la polvere da sparo a Pozzolo la mattina del primo gennaio

Il parlamentare, secondo quanto riporta l’Ansasi è sottoposto al test per rilevare tracce di polvere da sparo la mattina del primo gennaio, ovvero ore dopo lo sparo partito dalla sua pistola e che ha ferito il genero di un uomo della scorta di Delmastro. Secondo quanto si apprende il test è stato effettuato sia sulle mani che sugli indumenti del deputato.

Secondo il verbale redatto dalle forze dell'ordine il primo gennaio "sussistendo il pericolo di dispersione, alterazione o modifica delle indagini", alle 7.25 si è proceduto al prelievo di eventuali residui derivanti dall'esplosione dell'arma da fuoco di Pozzolo. Lo stub è stato effettuato su entrambe le mani, sul giubbotto, il pile e il jeans che indossava. Il deputato non ha, tuttavia, consegnato gli abiti: si è appellato all’immunità parlamentare per evitarne il sequestro.

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