L'aeronautica militare israeliana ha effettuato il più grande attacco finora lanciato nella capitale iraniana in pieno giorno sganciando più di 100 bombe sulla città in due ore. Lo rende noto l'Idf. Un denso fumo copre l'intera città, come mostrano immagini e video sui media israeliani.

Colpita la prigione di Evin

Una fonte israeliana che ha mantenuto l'anonimato per ragioni di sicurezza ha spiegato all'ANSA che l'attacco dei caccia dell'Iaf ai cancelli della prigione di Evin a Teheran rientra nel tentativo di liberare i dissidenti nel quadro di una eventuale protesta interna mirata a far cadere l'attuale governo in Iran.
L'obiettivo è anche quello di indurre gli ayatollah ad accettare di porre fine alla guerra e trattare sul nucleare. Si prevede che in giornata e nella notte i caccia israeliani intensificheranno gli attacchi contro l'Iran per raggiungere più velocemente risultati militari importanti e di conseguenza politici. Gli Stati Uniti hanno confermato ai paesi arabi nella regione che Israele sta cercando di porre fine al conflitto e hanno chiesto che il messaggio venga trasmesso all'Iran.

Sempre gli Usa, nel frattempo, si attendono una rappresaglia iraniana contro qualche loro bersaglio in riposta all'attacco contro gli impianti nucleari dell'altra notte entro due giorni. Lo riferiscono due alti funzionari di Washington citati in forma anonima dal sito della Reuters. Prevediamo che possa accadere "in un giorno o due", afferma in particolare una delle fonti interpellate.

I primi impietosi numeri

Sono "circa 500" le persone morte dall'inizio dell'attacco israeliano il 13 giugno in Iran. Lo riferisce la tv di Stato iraniana, citata dalla Bbc, riportando un bilancio del ministero della Sanità del Paese e aggiungendo che i feriti sono oltre 3.000.